Si è insediato al vertice dell’Asl5 da poco meno di un mese e mezzo, ma il nuovo direttore generale Paolo Cavagnaro ha già le idee chiare sui principali dossier da affrontare per migliorare lo stato della sanità spezzina.
A partire dal progetto di costruzione del nuovo ospedale del Felettino, un’eterna incompiuta di cui si parla ormai da decenni senza che sia stata posata una sola pietra del nuovo edificio (a parte le tradizionali “prime pietre” a favor di telecamere durante le inaugurazioni dei progetti poi falliti). Proprio sul progetto del nuovo Felettino oggi Cavagnaro è stato incalzato dai consiglieri comunali in commissione sanità: “Salvo imprevisti l’aggiudicazione della gara per la costruzione del nuovo ospedale ci sarà entro la fine dell’anno, mentre l’avvio dei lavori è fissato a metà 2022 – ha spiegato il direttore dell’azienda sanitaria – Quando termineranno i lavori? Quattro anni sono una stima ragionevole, quindi nel 2026”.
“Mi sembra un buon progetto – ha aggiunto Cavagnaro – Abbiamo chiesto ad Ire di ragionare ulteriormente sui posti letto: i nuovi ospedali devono essere estremamente flessibili per essere in grado di rispondere a nuove esigenze che potrebbero verificarsi, come è stato per la pandemia da Covid-19. Vogliamo coinvolgere maggiormente i professionisti che oggi lavorano al Sant’Andrea e al San Bartolomeo, i primari e i responsabili delle strutture semplici, anche per quanto riguarda la suddivisione interna dei reparti”.
La spada di Damocle del contenzioso in corso con Pessina Costruzioni, l’azienda che nel precedente appalto aveva iniziato i lavori per poi andare allo scontro con Ire, secondo Cavagnaro non ostacolerà l’andamento del nuovo appalto: “La procedura di difesa sta andando avanti positivamente – ha fatto sapere il dg dell’Asl5 in commissione sanità – Nessuno ovviamente può avere la certezza di come la causa andrà a finire, ma è probabile che l’esito per noi sia favorevole. In ogni caso, come ci hanno assicurato i nostri legali, il contenzioso non inficia la nuova procedura”.
Per quanto riguarda infine la “fase di transizione” in cui l’ospedale Sant’Andrea resterà il presidio di riferimento, Cavagnaro ha fatto sapere che “abbiamo intenzione di utilizzare i fondi per l’emergenza pandemica del governo per alcune modifiche operative dell’ospedale, sia per migliorare il benessere dei cittadini ricoverati sia per consentire ai nostri lavoratori di operare in maggiore sicurezza”.