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Progetto “Mosaico Verde”: un passaggio fondamentale per il rapporto tra Parco e privati

L'intervento di Pietro Tedeschi.


Il Parco ritiene di rilevanza strategica il progetto “mosaico verde”, con il quale azzeroco2 trasferisce risorse da alcuni grandi gruppi industriali al territorio, allo scopo di compensare le emissioni di Co2.
Con esso, infatti, può aver inizio quella riqualificazione della copertura vegetale e del paesaggio che è da sempre nei suoi obiettivi e nello stesso tempo può nascere una partnership pubblico – privata priva di conflitti d’interesse, dal momento che gli obiettivi del Parco e quelli delle imprese finanziatrici sono del tutto coincidenti.


Nel caso specifico, poi, abbiamo chiesto ad azzeroco2 di contribuire, operando in una realtà particolarmente complessa, anche alla ricollocazione delle attività produttive in contrasto di destinazione, con l’indicazione degli interventi sulla vegetazione spondale e sul bosco igrofilo necessari per riqualificare le aree produttive da dismettere e per mitigare l’impatto di nuove aree da destinate alla nautica sull’ecosistema fluviale e sul paesaggio. L'impegno su questo progetto del comune di Ameglia si sta concretizzando nell'area del Mammellone.


La richiesta a suo tempo rivolta alla Associazione industriali ed alle organizzazioni degli artigiani era di entrare a far parte, come altre imprese che non traggono alcun profitto dal nostro territorio, del progetto “mosaico verde”, tramite un contributo di intervento diretto sulla vegetazione e sul paesaggio.


Tale richiesta si riteneva giustificata dalla crescente attenzione del mondo imprenditoriale per i temi della responsabilità sociale ed ambientale, che a parole ci sembrava per altro ribadita dalla Confindustria La Spezia.
Purtroppo le risposte sono state negative e quasi di contrapposizione nei confronti del progetto “mosaico verde” ,opponendo a questo proposte di interventi in netto contrasto con le necessità ambientali e di salvaguardia del fiume e del suo territorio.


In altri termini non è chiaro se le imprese che operano nel parco e ne utilizzano le risorse territoriali intendono aderire concretamente e fattivamente ai principi della responsabilità sociale ed ambientale oppure se intendono perseguire unicamente il loro – legittimo – interesse privato.


Si tratta di una discriminante politica non di poco conto nello scegliere le strategie a venire: se di concertazione e collaborazione o se, come nel passato, di contrapposizione - legittima - tra interesse pubblico ed interesse privato per pervenire ad una sintesi in tempi necessariamente lunghi.

L’interesse per i temi sociali ed ambientali manifestata da tanti ambienti dell’industria e della finanza ( finanziamenti Etici) fa ritenere che i tempi siano maturi per intraprendere la strada della concertazione, ma se le imprese locali decidono diversamente non possiamo che prenderne atto.


Quanto alla necessità di pervenire ad una razionalizzazione dei dragaggi, per assicurare la navigabilità del tratto finale del fiume, non ne neghiamo certo la necessità, ma vorremmo capire secondo quale cultura si voglia operare, se di concertazione o di contrapposizione od ancora peggio come i ”Padroni del Vapore”

Pietro Tedeschi

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