Claudio Ciani è un infermiere del settore dell'emergenza, che lavora all'ospedale spezzino: Claudio ha proposto al nostro Ordine degli infermieri un ''lavoro di testimonianza'' per ricordare, per descrivere gli infermieri - e le donne, e gli uomini che ''abitano'' in loro- al tempo del Covid.
Coperti, nascosti, bardati da capo a piedi per proteggersi dal rischio contagio, spesso hanno affrontato ed ancora affrontano lunghi turni senza riuscire neppure a scambiare con facilità - perchè completamente nascosti dai necessari sistemi protettivi- uno sguardo ed un sorriso con gli assistiti, al punto che qualche mese fa una collega della allora medicina Covid spezzina, Cristina Giovanelli, scrisse sul proprio camice in tyvek :''non mi vedi, ma io ti sto sorridendo'', con un messaggio diventato virale sui social, e ripreso anche dalla FNOPI, la Federazione Nazionale degli Ordini degli infermieri.
In questi tempi complessi, chi lavora in Sanità è investito di ulteriori responsabilità, e non ha solo preoccupazioni in più, ma anche la faticosa convivenza con i DPI; tutte situazioni che complicano giornate già complesse e difficili.
Di fronte a due parti della stessa persona, e cioè quella professionale, qui rappresentata dai nostri colleghi in divisa, e quella privata, mostrata da Claudio Ciani nella quotidianità di ogni giorno, il progetto è proprio quello di riunire in un solo scatto l'identità totale (pubblica e privata) di chi lotta al tempo del Covid.
Un progetto che noi, come Ordine, raccogliamo volentieri per ricordare che, mentre continua la pressione sulle strutture sanitarie e su tutti gli operatori, ci sono persone competenti che non hanno allentato la guardia.