Il ritorno a una pseudo normalità di queste ultime settimane non è per niente facile e risulta essere per molti più complicato rispetto alla situazione di totale isolamento durante i mesi di lockdown. Sui social si sono diffuse anche molte notizie a proposito della “sindrome della capanna” relativa proprio all’essersi abituati a stare in casa e alla conseguente mancanza di voglia di uscire.
Ne ha parlato questa mattina Beatrice Marasso, psicologa levantese, insieme a Emiliano Diglio e Alessandro Bertamino all’interno della rubrica Agenda Levante Info Weekend di RLV La Radio A Colori.
“Non è facile affrontare questo momento. Anche la questione “mascherina” non è scontata da gestire, non viene naturale per tutti capire che la dobbiamo tenere, per molti è frequente lasciarla a casa e dover tornare indietro a prenderla. È come se in un certo senso volessimo un po’ cancellare quello che siamo stati costretti a vivere”. Ha detto la Dottoressa
“La quarantena ci ha messo a dura prova – ha proseguito - Adesso è come se avessimo ritrovato un po’ di quella libertà che ci era stata tolta quindi ci sentiamo più propensi a sgarrare su alcuni aspetti, se pur consapevolissimi delle regole che ci sono. Inconsciamente quando ci troviamo dopo tanto tempo in situazioni sociali, rivediamo amici che non vedevamo da mesi, viene spontaneo voler dare un abbraccio, stringere la mano, siamo comunque animali sociali, quindi è veramente difficile. Per fortuna vedo che in generale le persone stanno cercando di adattarsi”.
“Siamo passati dalla strategia dell’isolamento, durante la quarantena, a quella di convivenza con il virus, perché non non lo vediamo ma in giro c’è ancora. Quindi abbiamo a che fare con nuove capacità di adattamento legate proprio a questa convivenza. Sappiamo che a livello evolutivo l’uomo e l’animale in generale va avanti proprio per le capacità di adattamento, per questo ce la faremo ma è necessaria consapevolezza per affrontare tutto al meglio. Stiamo sperimentando a livello emotivo tutta una serie di emozioni contrastanti, da una parte siamo felicissimi di poter riuscire di casa dall’altra parte siamo anche tanto spaventati e non sappiamo cosa ci aspetterà da qui alle prossime settimane”.
Come fare quindi a gestire questa situazione al meglio?
“Dobbiamo innanzitutto ricordaci che non siamo soli perché ci troviamo tutti ad affrontare questa condizione. La sicurezza e le accortezze ci devono essere, prima di tutto, ma dobbiamo essere anche coscienti delle varie emozioni che viviamo, che possono andare dalla gioia alla paura".
"Non dobbiamo fare l’errore di seguire una sola sensazione, come quella della felicità, che ci fa perdere di vista le regole da seguire. La paura aiuta, come avevamo detto in fase di quarantena, a rimanere in allerta. È importante anche non perdere di vista ciò che ci ha permesso la quarantena, la riscoperta degli interessi, delle passioni e i ritagli di tempo per la cura di noi stessi e dei familiari. Tutto questo non va abbandonato, dobbiamo cercare di non passare troppo in fretta da un estremo all’altro, preferendo un passaggio graduale”.