Sulle richieste degli operatori sanitari (per tempestivi esami sulla positività o meno al virus e per avere piu dispositivi di protezione), sulle istanze di molti Sindaci della Provincia della Spezia, sulle “urla” che ormai dal 6 marzo stiamo lanciando come Manifesto per la Sanità locale, viene calato dall’ASL un buio silenzio e i governanti locali e regionali continuano a ritenere tutte queste richieste “manifestazioni dettate da strumentalizzazioni di parte”.
Ma le “urla” purtroppo arrivano anche dai pazienti e dai loro parenti: persone che temono di contrarre il virus in ospedale evitando di curarsi per altre patologie; persone che non sono prese in carico a domicilio da parte dei gruppi di sorveglianza attiva (ma quanti sono? Da chi sono composti? Che priorità d’azione hanno?); persone cui viene fatto il tampone per strada o sull’uscio.
Le “urla” del Manifesto, a sostegno di quelle dei cittadini, avevano posto l’attenzione ed avevano chiesto le doverose informazioni all’ASL e al Sindaco della Spezia anche su :
Come riuscire a riprendere le attività ospedaliere “normali” evitando il rischio di contagio se non si differenziano i due ospedali?
Come mai non sono tempestivamente comunicati i referti degli esami agli operatori onde evitare che qualcuno di loro, contagiato, possa a sua volta essere veicolo di contagio?
Il nostro laboratorio per gli esami ha a disposizione le necessarie dotazioni di reagenti e di materiali per fare gli esami?
E’ corretto inviare pazienti Covid in dimissione presso RSA o altre strutture non Covid dedicate?
Per strappare questo velo di silenzi il Manifesto per la Sanità Locale ha proposto una petizione on line (il cui testo completo in calce) al Presidente della Regione Liguria e al Sindaco della Spezia quale Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL 5 Spezzino. La questione della dotazione e della sicurezza del personale e’ una delle voci principali della petizione, insieme con la assoluta necessità di differenziare i nostri due ospedali e il necessario potenziamento delle cure domiciliari, il tutto per affrontare in maniera strategica e con una regia di insieme la fase dell’emergenza e per traguardare la auspicata ripresa della ... normalità
Dalle ore 13 di ier, quando la petizione è stata lanciata, fino alle 20 sempre di ieri sono state raccolte 384 firme.
La petizione rimarrà aperta anche nei prossimi giorni (cliccate qui).
Titolo della petizione : CORONAVIRUS, COME TUTELARCI : DIFFERENZIARE I DUE OSPEDALI, PIU' ASSISTENZA TERRITORIALE
MANIFESTO PER LA SANITA' LOCALE ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA e a 1 altro/altra
CORONAVIRUS : LA VITA DI TUTTI NOI DIPENDE DA UNA PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA, SIA PER LE CURE OSPEDALIERE CHE PER QUELLE DOMICILIARI
C’E’ BISOGNO DI UN PIANO SANITARIO PER L’EMERGENZA E PER TORNARE ALLA NORMALITÀ.
C’È BISOGNO DI UN PIANO SANITARIO CONDIVISO CON I CITTADINI.
C’E’ BISOGNO, PER IL FUTURO, DI UNA SANITA’ PUBBLICA CHE DIA RISPOSTE CONCRETE ALLA DOMANDA DI SALUTE DEI CITTADINI
C’E’ BISOGNO CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE PREVALGA SUGLI INTERESSI ECONOMICI PRIVATI, CHE IN QUESTI ANNI CI HANNO TOLTO RISORSE.
NON E’ INFLUENZA, E’ PANDEMIA!!!
La Pandemia da Covid 19 non si ferma in pochi giorni; anche se superassimo il picco, avremmo tante persone non immuni che ne verranno a contatto.
Prima i nostri ospedali erano pieni. Ora le persone non si fanno ricoverare per paura di Covid 19. Questa situazione, in cui non si risponde alla domanda di salute ordinaria, non può durare all’ infinito.
L'ASL 5, anche e soprattutto in piena emergenza, continua ad apparire senza una precisa strategia. Già da tempo avrebbe dovuto dotarsi di un piano strategico, ragionato ed adeguato alla gravissima pandemia in atto. Certamente si è attivata, facendo essenzialmente leva sull'impegno e sull'abnegazione altissima del personale sanitario. Ciò che è mancata è la direzione e la riflessione strategica.
Tutti speriamo e confidiamo che l'epidemia possa progressivamente diminuire fino alla sua regressione, ma ragionevolmente riteniamo che, ancora per un tempo significativo, dovremo fronteggiare una situazione di emergenza sanitaria. Non è troppo tardi, quindi, per dotarsi di una strategia operativa. Al più presto potremmo avviarla progressivamente, per renderla operativa nell'arco di un paio di settimane.
La strategia deve essere: piano Covid 19 e piano sanitario ordinario. Un'unica strategia.
In questo momento abbiamo ricoveri Covid ovunque: Medicina urgenza, medicina, infettivi, chirurgia sarzana, pneumologia sub intensiva, pneumologia bassa-media intensità, geriatria, rianimazioni Spezia e Sarzana (anche 6 letti in medicina urgenza). Pazienti sospetti covid passano per tutte le diagnostiche radiologiche e nei servizi essenziali (vedi oncologia).
Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19, poiché si riempiono rapidamente di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti.
In mancanza di un Piano emergenziale visto che, nonostante esplicite e reiterate richieste ASL 5 non fornisce riscontro,
CHIEDIAMO DI SOTTOSCRIVERE LA NOSTRA PETIZIONE,
INDIRIZZATA al Presidente della Regione e al Sindaco della Città della Spezia quale Presidente Della Conferenza dei Sindaci dell’ASL n.5 Spezzino, CHE CHIEDE quanto segue
OSPEDALI: l’accesso indifferenziato (pazienti Covid e no Covid) nei nostri presidi ospedalieri ha aumentato la concreta possibilità di contrarre il virus in ospedale anche per pazienti Covid negativi. Tenuto conto che dovremo avere ancora a che fare con questa epidemia, non è troppo tardi per differenziare le funzioni e garantire un progressivo recupero dell’attività ordinaria attraverso la previsione di un ospedale Covid dedicato e di un ospedale “pulito” per programmare il ritorno ad un’attività regolare. Nell’ospedale Covid dedicato e’ necessaria una visione strategica che coinvolga operatori - direzione sanitaria - direzione amministrativa
TEST: l’effettuazione di test tramite tamponi e’ stata effettuata in maniera scoordinata e logisticamente impropria. Lo smarrimento di molti test ne’ e’ stata la prova. I laboratori della nostra ASL ora possono effettuare i test ed e’ quindi necessario aumentare la capacità di indagine per evitare il contagio dai pazienti asintomatici. Chiediamo di introdurre i test per anticorpi nel tariffario Regionale e senza ticket, in modo che i medici curanti lo possano prescrivere.Tutte le persone che vanno in ospedale per qualunque motivo devono fare il test, anche per un problema non respiratorio, poi in caso di positività e’ necessario ricercare e testare tutti i contatti tramite il Gruppo Sorveglianza Attiva Territoriale.
DPI: la fornitura di presidi per la sicurezza degli operatori non è’ stata garantita organicamente e fin dal primo manifestarsi dell’epidemia Si deve aumentare la garanzia di sicurezza degli operatori sanitari, fornendo Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) a tutti gli operatori sanitari, secondo il reale rischio. Le misure per prevenire il contagio devono essere implementate massicciamente, in tutti i luoghi, compresi i veicoli per trasporto pazienti e per emergenza.
PERSONALE: la cronica carenza di personale e posti letto nella nostra ASL ha avuto pesanti ricadute anche sulla gestione dell’attuale emergenza. E’ necessario quindi incrementare le dotazioni di personale per garantire migliore assistenza ed evitare fenomeni di grave stress ed affaticamento tra gli operatori sanitari. E’ il momento di assumere immediatamente il personale di cui questa ASL è in difetto, già da prima dell'emergenza, : 50 infermieri, tutti i medici presenti nel fabbisogno esplicitato dalla Asl 5 nella delibera 231/2019, 158 OSS. Queste assunzioni sarebbero una prima risposta, anche se tardiva, all'emergenza epidemica. Fermo restando, anche per il futuro, l'obiettivo di un riequilibrio nella dotazione del personale rispetto a tutte le altre Asl della Liguria. Ottimizzare anche tutti i medici presenti negli ambulatori chiusi per l’emergenza, non solo in quelli delle strutture Ospedaliere.
TERRITORIO: anche in questa fase scontiamo le carenze del territorio. Nella nostra ASL si riscontra, più che in altre, l’assenza di un livello di cure intermedie tra cure domiciliari ed ospedale. Anche nell’attuale emergenza, sono mancate equipe territoriali che potessero seguire i pazienti non necessitanti di cure ospedaliere. Per affrontare la pandemia servono soluzioni per l’intera popolazione, non solo per gli ospedali. Cure a domicilio e cliniche mobili evitano spostamenti non necessari e allentano la pressione sugli ospedali. Ossigenoterapia precoce, ossimetri da polso, e approvvigionamenti adeguati possono essere forniti a domicilio ai pazienti con sintomi leggeri o in convalescenza. Bisogna creare un sistema di sorveglianza capillare che garantisca l’adeguato isolamento dei pazienti, facendo affidamento anche sugli strumenti della telemedicina e sul rapporto con i medici di medicina generale e sugli infermieri di famiglia. Le RSA non devono essere destinate a ricoveri di pazienti Covid positivi, è necessario istituire sedi di post ricovero per pazienti Covid anche NON autonomi.
TUTELA dei CITTADINI e degli OPERATORI SANITARI: l’emergenza non può giustificare una mancata tutela per i cittadini e per gli operatori sanitari. E’ necessario istituire un meccanismo normativo indennitario (sul modello di quello previsto per infezioni HCV o HIV dalla L.210/1992) che tuteli chi - operatore o paziente - ha comprovatamente contratto il virus in ospedale, senza costringere i danneggiati ad un complesso, lungo e costoso iter giudiziario. Le responsabilità degli amministratori - ove esistenti e salve le azioni della Magistratura - vanno identificate sotto il profilo delle capacità e delle competenze e vanno rifiutate giustificazioni aprioristiche del loro attuale agire che siano legate solo ad appartenenze. Del pari medesimi canoni di capacità e competenze andranno adottati, nel futuro, per la nomina dei dirigenti delle ASL; non si potrà più tollerare la gestione di fenomeni emergenziali effettuata con pressappochismo e senza una visione strategica
LA TUTELA del DIRITTO alla SALUTE DEVE ESSERE GARANTITA DAL SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO : l’emergenza ci sta insegnando l’importanza di un servizio sanitario pubblico e dell’investimento di lungo periodo e progettuale, con una visione di insieme costituzionalmente orientata e non legata pregiudizialmente agli interessi economici. Le istituzioni pubbliche sono una risposta fondamentale ai bisogni della collettività’; certo vanno rese efficienti e sostenibili da un punto di vista economico, ma non bisogna dimenticare che il tipo di risposta che ci devono garantire non è la stessa che ci forniscono i servizi privati. E’ qualcosa di più e di diverso e articolato : è una doverosa assicurazione più complessa che deve rispondere a bisogni e a domande più ampie, anche per le incertezze del futuro. Nei casi di emergenza nazionale, e per evitare sistemi di tutela differenziata a seconda delle Regioni di residenza, diventa anche indispensabile una visione di insieme, garantita dal coordinamento statale
MANIFESTO per la SANITA' LOCALE
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