La sala delle polene del Museo navale costituisce una collezione unica nel suo genere, qualcosa che colpisce profondamente il visitatore non appena vi entra. Dalla quella più antica, Minerva (1783), appartenente ad una fregata borbonica che combatté al fianco della flotta inglese dell’ammiraglio Nelson a Capo Noli, fino alla mitica Atalanta, recuperata nell’oceano Atlantico nel 1867, dotata secondo la leggenda di uno sguardo tanto magnetico da far innamorare e impazzire chi troppo la osserva, ognuna delle 28 polene esposte nel museo ha una storia particolare e fascinosa.
Nell’ambito delle giornate Fai per la scuola questa mattina, a raccontare questo patrimonio di bellezza sono tornati protagonisti gli Apprendisti Ciceroni. Un’iniziativa a cui il Fai tiene molto e che negli anni si è consolidata sempre di più.
“Il progetto - spiega Isabella, studentessa della IV E dell’istituto Alberghiero Casini - si rivolge agli allievi delle scuole superiori e consente a chi lo desidera di mettersi in gioco in un percorso didattico dentro e fuori l’aula. Io e altri miei compagni abbiamo studiato approfonditamente la storia delle stupende polene contenute nel museo navale e oggi ci siamo messi alla prova illustrandola ad altri studenti e visitatori. È stato molto bello, speriamo di essere stati all’altezza del compito!”
Un’iniziativa che conferma una volta di più la volontà del Museo Navale di voler essere una realtà dinamica e sempre pronta ad interagire con la città.
“Essere aperti all’interazione con le migliori energie della società civile - spiega il contrammiraglio Leonardo Merlini, direttore del Museo Navale - è doveroso da parte nostra. Soprattutto nel caso di progetti che riguardino i giovani come in questo caso, perché essi rappresentano il futuro a cui tramandare la grande tradizione navale e marinara di cui l’Italia è da sempre protagonista”.
L'impegno degli Apprendisti Ciceroni è certificato dal FAI con un attestato di partecipazione che permette agli studenti l’acquisizione di crediti scolastici.