Riceviamo e pubblichiamo:
"Venerdi prossimo scade l'ordinanza sindacale numero 5 del 21 marzo scorso con la quale il comune di Bonassola ha disposto la chiusura della pista ciclabile che la unisce a Levanto. La misura si inquadrava nell'ulteriore inasprimento delle libertà di movimento contro la diffusione dell'infezione da covid 19 previste dall'apposita ordinanza Governativa. Tale divieto putroppo ha creato non pochi problemi ai residenti infatti tale via di comunicazione permette di poter usufrire di numerosi servizi di pubblica utilità basti pensare l'ospedale di Levanto o altri servizi di vitale importanza. Tra i due comuni esiste una integrazione di servizi e di fatto la pista in questione rappresenta una via di comunicazione principale.
Nonostante i commercianti di Bonassola si stiano prodigando con estrema gentilezza e professionalità per rifornire i cittadini putroppo mancano molte tipologie meceologiche. Tra l'altro nelle stesse prescrizioni Governative è previsto che qualora sia necessario acquistare con urgenza un bene non reperibile nel comune di residenza o domicilio, o ancora il punto vendita più rifornito come un vero supermercato vicino a casa propria si trovi effettivamente nel comune limitrofo, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati. Certo esiste una strada carrabile che unisce i due paesi, ma non tutte le famiglie dispongono di un auto, che tra l'altro di questi tempi è da usare con moderazione.
Altro grave problema è che i treni a causa dell'emergenza sono stati limitati e tra i due paesi esiste solo un treno ogni tre ore. Da qui la richiesta affinchè l'ordinanza si modificata consentendo almeno alle sole biciclette di poter transitare anche solo in determinati orari. La gente è sotto pressione speriamo che questa volta prevalga il buon senso magari stimolato da una telefonata del prefetto della spezia".