Da qualche settima a questa parte, all’interno della rubrica “Agenda Levante Info Weekend”, Emiliano Diglio e Alessandro Bertamino stanno sentendo le voci degli amministratori locali della riviera e della val di vara.
Oggi a intervenire è stato Giorgio Bernardin, sindaco di Bonassola.
“Siamo stati fortunati ma l’abbiamo anche un po' aiutata la fortuna. Gran parte del merito va ai cittadini che si sono prontamente uniformati alle disposizioni, siamo pochi è vero ma ognuno rispetta le distanze, porta la mascherina, è come se fossimo entrati nell’ordine d’idee che bisogna auto proteggersi. Una serie di fattori ci hanno permesso di trovarci nella situazione attuale, ovvero, a oggi, ancora senza casi”. Ha esordito il primo cittadino.
Per quanto riguarda le restrizioni, a Bonassola, è stato deciso di attuare qualcosa in più rispetto al decreto ministeriale del governo.
“Noi tendenzialmente rispettiamo il dpcm – ha detto Bernardin - Abbiamo deciso però di mantenere chiuse anche le gallerie che ci collegano a Framura e Levanto per il semplice fatto che, in queste, si potrebbe creare facilmente un sovraffollamento che darebbe un contributo alla diffusione del virus. L’altra restrizione è quella della chiusura delle spiagge, che si è resa necessaria dopo l’ordinanza regionale che ha reso possibili gli spostamenti in tutta la provincia. Se pur io ritenga giusta questa ordinanza, noi non siamo abbastanza attrezzati per permettere la riapertura delle spiagge, soprattutto, se ci dovessimo trovare con molte più persone rispetto ai residenti. Anche il personale dei vigili è molto modesto e ci sono evidenti difficoltà.”
Dal punto di vista turistico siamo ancora in un momento in cui nulla è certo e il sindaco di Bonassola ha spiegato che uno dei principali problemi è quello delle spiagge libere.
“In prossimità degli stabilimenti saranno i gestori responsabili dell’andamento e del ricevimento dei clienti e con il comune si farà un’azione di coordinamento e di confronto su come procedere. Il problema più grande è dato dalle spiagge libere. So che la regione si sta occupando anche di questo problema perché l’abbiamo coinvolta e credo che il governatore Toti si stia attivando per darci dei suggerimenti.”
“A preoccuparmi è anche il fattore economico di chi rischia ancora il posto di lavoro o di chi possiede attività stagionali. Noi abbiamo chiuso con un avanzo di 280.000 euro, reso possibile da un’attentissima gestione e dal nostro capo della finanza, elemento indispensabile ai nostri uffici e destineremo una parte di questi soldi a chi ne ha davvero bisogno. Inoltre abbiamo procrastinato al primo ottobre il pagamento della tari e suolo pubblico che era in scadenza il 31 maggio”. Ha concluso Bernardin