“La continua crescita registrata negli ultimi anni – ha affermato Massimiliano Bianco, AD Iren, nel corso del convegno "Orientati al futuro 2" - ha permesso ad Iren di essere pronta a cogliere le sfide del settore. Il Gruppo nei prossimi cinque anni prevede di investire 3,3 miliardi di euro, molti dei quali per la digitalizzazione e la sostenibilità. Dovremo essere capaci di dare risposte alle sfide nuove delle città italiane, come la competitività, la sicurezza, la mobilità, la lotta all'inquinamento, le infrastrutture, i servizi integrati”.
Bianco non ha dubbi: “Iren vuole giocare un ruolo da protagonista, anche nella provincia spezzina”.
In termini di investimenti, il Piano Industriale Iren 2019 – 2024 ha previsto di triplicare gli investimenti destinati alla Lguria rispetto al quinquennio precedente e saranno circa 160 i milioni di euro destinati allo spezzino.
Quali gli obiettivi concreti per il territorio provinciale, fissando l'orizzonte al 2024?
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, il traguardo è posto al 72,8% considerando i Comuni serviti da Iren in tutta la Provincia.
I dati relativi al 2018 fissano lo status attuale al 69,9%.
Se, infatti, per quanto riguarda ad esempio il Comune capoluogo eravamo, alla fine dell'anno scorso, al 74,3% e se ci sono Comuni più piccoli anche più virtuosi, ce ne sono ancora altri che abbassano significativamente la media.
Per raggiungere l'obiettivo fissato, Iren pensa all'ampliamento del modello di tariffazione puntuale, che andrebbe esteso a tutti i Comuni. Questo dovrebbe contribuire a garantire maggiore flessibilità per i cittadini ed un ulteriore efficientamento dei processi di raccolta.
Sul fronte chiusura del ciclo dei rifiuti, poi, c'è il progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento FORSU a Saliceti, il tanto discusso biodigestore che il Gruppo, ovviamente, punta a costruire, sperando di poter iniziare già il prossimo anno.
Alla Spezia Iren non si occupa solo di rifiuti, ma anche di servizio idrico. In quest'ambito gli obiettivi, sempre al 2024, sono la riduzione del 9,3% delle perdite lungo la rete (rispetto al 2018) e la copertura del totale della popolazione per quanto concerne la depurazione delle acque reflue.
A fine 2018 la capacità depurativa raggiungeva circa 215 mila abitanti, pari al 98% della popolazione.