"Orientati al futuro 2. Strategie di sviluppo e valorizzazione dei territori": è questo il titolo del convegno organizzato per presentare lo studio realizzato da The European house - Ambrosetti su "Il ruolo di Iren come motore di innovazione e crescita sostenibile in Italia": Un convegno che ha permesso di avere un quadro puntuale sul Gruppo che alla Spezia si occupa di servizio idrico e di raccolta e gestione dei rifiuti.
Ad aprire l'inncontro è stato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: "L'arrivo di Iren alla Spezia è stato un momento di grande cambiamento, necessario. C'erano e in parte ci sono ancora da recuperare le reti e le infrastrutture, poi bisogna continuare a guardare al futuro puntando sulle nuove tecnologie. Servono investimenti rapidi, che il Comune della Spezia, come gli altri del territorio, non si poteva e non si può permettere. Iren ha tecnologia, conoscenze, esperienza e possibilità di investire".
Il sindaco della Spezia e Presidente della Provincia Pierluigi Peracchini cita un investimento su tutti: “Dopo quasi 50 anni progettiamo un impianto di depurazione che preserverà il mare dai liquami, un elemento fondamentale in una città turistica come la nostra".
Non tralascia neppure l'aspetto economico del passaggio da ACAM ad Iren: “In 15 mesi è stato distribuito 1 milione e mezzo di dividendi”
Investimenti e cambiamento: sono queste due le parole chiave emerse durante il convegno.
A riassumere con qualche numero la storia di Iren è stato il Presidente Renato Boero: “Iren in realtà ha un secolo di attività alle spalle. Oggi è leader nel Nord Ovest per quanto riguarda le multiutility. Sono oltre 400 i Comuni serviti, 28 dei quali nella provincia spezzina. Iren è tra le prime 25 aziende industriali per investimenti in Italia, con 447 milioni di euro nel 2018, 78 dei quali in Liguria. Il contributo al PIL è stato di 2,5 miliardi di euro, il contributo al PIL ligure di 341 milioni”.
Il capitale economico, del quale questi numeri sono alcuni dei dati più significativi, è però solo uno dei “capitali” presi in considerazione dallo studio strategico condotto da The European House - Ambrosetti per tracciare un quadro su “Il ruolo di Iren come motore di innovazione e crescita sostenibile in Italia”.
Il modello è infatti quello chiamato “dei 4 capitali”, ovvero: capitale economico, capitale ambientale, capitale sociale e culturale e capitale sognitivo.
Ad illustrare i dati più significativi emersi per ogni ambito preso in considerazione, è stato Valerio De Molli, Managing Partner &CEO The European House – Arbasetti.
Detto dei principali numeri riguardanti il capitale economico, quelli sul capitale ambientale entrano nel merito delle attività del gruppo e parlano di risultati superiori alla media. Secondo lo studio, infatti, la quota di perdite idriche nei comuni serviti da Iren è del 34,8% di contro ad una media nazionale del 47,9%. Sul fronte dei rifiuti differenziati, i volumi, dal 2014 al 2018, sono saliti dell'83,4%. In questo campo i dati riferiti alla prvincia spezzina sono – come è stato sottolineato – i migliori della Liguria, con la differenziata che nel capoluogo supera il 76%, ma in Emilia si arriva, anche in grandi città servite da Iren, oltre la soglia dell'80%.
Iran dà lavoro ad oltre 7 mila dipendenti di cui 1779 in Liguria. Ciò che contraddistingue il Gruppo è l'elevato tasso di occupazione femminile (25,7% contro una meda del settore che si ferma al 18%) e di nuova occupazione che guarda ai giovani. Nel 2018, infatti dei 313 nuovi assunti il 72% era under 30. E' questo il capitale umano di Iren, che ricade però non solo sul gruppo. Sempre nel 2018, infatti, sono stati oltre 28 mila i posti di lavoro “attivati” in Italia, 2686 in Liguria. Il moltiplicatore è molto alto, pari a 4,04.
Infine l'ultimo “capitale”, quello cognitivo: 204 milioni di euro è il controvalore economico dei progetti cofinanziati dal 2015 e pari al 37% il successo dei bandi europei.