"Siamo la seconda Regione italiana a farlo: la prima è stata la Toscana, mentre tra le grande città spicca il nome del Comune di Milano". A dirlo è il consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Ambiente Luca Garibaldi, a margine della seduta odierna dell'assemblea legislativa ligure.
"La dichiarazione dello stato di emergenza climatico – spiega il capogruppo del Pd ligure Giovanni Lunardon - è un atto politico di grande rilievo che segna la definitiva presa di coscienza, anche da parte di istituzioni del territorio come la Regione, della necessità di un rapido e definitivo cambio di rotta nelle azioni per ridurre sensibilmente i fattori clima-alteranti. Ci impegneremo come gruppo alla ripresa dei lavori istituzionali, dopo la pausa estiva, per promuovere una mozione che contenga impegni seri e vincolanti per la Regione Liguria, coerenti con l'atto votato oggi e in grado di darvi compiuta attuazione. Sul clima non sono più accettabili né rinvii né compromessi al ribasso. A nessun livello".
L'ordine del giorno di oggi, spiegano i due consiglieri regionali del Pd, nasce dalla grande mobilitazione del 12 marzo scorso, che ha interessato tutto il pianeta.
Tra i punti più importanti del documento spiccano la gestione sostenibile delle risorse naturali, la riduzione dei consumi energetici, il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente ai mutamenti climatici, ma anche la prevenzione e la gestione dei rischi derivanti dal cambiamento climatico in atto, anche attraverso il panel 'Liguria 2030' per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 Onu.
Ma se la dichiarazione di emergenza approvata oggi è un passo necessario, adesso, concludono Lunardon e Garibaldi "serve un piano per la transizione ecologica della nostra regione.
Sostenibilità ambientale, sociale e giustizia climatica sono le condizioni necessarie per garantire alle nuove generazione un pianeta in cui vivere".