Betlemme ci riconduce alle radici della fede
La solennità del Natale come occasione per una riscoperta delle radici della nostra Fede è stato il tema al centro dell’omelia che il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ha pronunciato in cattedrale, alla Spezia, in occasione della Messa di mezzanotte. Nel corso del rito, il vescovo ha collocato l’immagine del Bambino nel presepe allestito in cattedrale. «La nostra Fede – ha detto tra l’altro Palletti nella sua omelia – nasce da un evento storico, concreto, e si realizzerà nella pienezza in un altro evento storico concreto, la crocifissione del Signore Gesù, per poi superare la storia nella Sua Risurrezione. Betlemme ci riconduce proprio a questo: alle radici della nostra Fede, a quella ricerca che in modo particolare poi l’evangelista Luca farà, dicendoci che vuole ritornare alle origini della Fede in modo da poter veramente comprendere, e fare comprendere, che ciò che stiamo credendo è vero, si è realizzato, è tangibile, è visibile nella sua storicità. Ecco, noi abbiamo bisogno di riappropriarci di questa concretezza di Fede. Certo, poi il nostro sguardo va ben oltre, perché da quel momento storico noi siamo portati, nella luce della Fede, a vedere ciò che i nostri occhi umani non potrebbero vedere. Qui è l’evangelista Giovanni che ce lo ricorda: quello che noi abbiamo toccato, quello che noi abbiamo udito, ecco, con esso di Lui diamo testimonianza. E allora sia questo il nostro modo per entrare nella grande solennità del Natale, ritornare a quella concretezza di Betlemme, ritrovare quella storicità dell’evento, e lasciarci immergere nella luce di Dio dentro la profondità del cuore del Padre che è nei cieli e che ci dona il Suo Figlio per la nostra salvezza. Così lo accogliamo, così lo adoriamo come nostro Salvatore”. Monsignor Palletti ha poi celebrato la Messa pontificale del giorno di Natale nella cattedrale di Cristo Re, alla Spezia, e, alla sera, nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta di Sarzana, ricevendo e contraccambiando gli auguri dei sacerdoti e dei fedeli.
Una giornata missionaria per i bambini che soffrono
Domenica prossima 6 Gennaio, solennità dell’Epifania, si celebra la Giornata missionaria dei ragazzi. In varie occasioni, ed anche nell’ultimo messaggio di Natale, Papa Francesco è intervenuto ricordando la triste situazione delle popolazioni vittime di guerre, persecuzioni, malattie, nelle quali sono proprio i bambini a subire le conseguenze più gravi: fanciulli e fanciulle vittime di violenza, oggetto di mercimonio e della tratta delle persone oppure costretti a diventare soldati. Il Centro missionario diocesano, che in diocesi organizza la Giornata, invita al riguardo a consultare il sito www.missioitalia.it, sezione ragazzi, dove si possono avere tutte le più utili informazioni. Il Centro è disponibile inoltre per fornire materiali, come sussidi, manifesti, immaginette, bussole e copie omaggio del “Ponte d’oro”, il mensile delle Pontificie opere missionarie dedicato a tale tema. Commovente è del resto l’opera di tanti missionari che con coraggio affrontano serie difficoltà per il riscatto dell’odioso problema dei “bambini soldato”. L’invito è a seguire l’esempio dei magi nel portare, doni a Gesù bambino, presente in ogni bambino sofferente. Questo sarà possibile, domenica prossima, grazie all’offerta che i fedeli faranno nella solenità dell’ Epifania come contributo alle molte iniziative delle Pontificie opere missionarie.
La Giornata della pace
«La buona politica è al servizio della pace»: per la seconda volta in cinquantadue anni la parola “politica” compare nel tema del messaggio pontificio per la Giornata della pace, che si celebra il 1° gennaio. La volta precedente fu due anni fa, con il tema “La non violenza, stile di una politica per la pace”. Come ogni anno, il messaggio sarà illustrato dal vescovo Luigi Ernesto Palletti: domani 31 gennaio alla Spezia, nel corso della Messa dell’ultimo giorno dell’anno, presieduta alle 18 nella cattedrale di Cristo Re e poi conclusa con il canto del “Te Deum”, e martedì a Sarzana, sempre alle 18, nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta. I fedeli sono tutti invitati.
Il Capellini – Sauro e l'emporio
Quasi duecento chilogrammi di prodotti sono stati donati all’”Emporio della solidarietà” dagli studenti dell’istituto scolastico “Capellini – Sauro” della Spezia in alcune giornate speciali di raccolta alimentare organizzate all’interno della scuola. Con l’insegnante di Religione Cristina Lupi, che ha promosso e coordinato l’iniziativa, ha collaborato la Caritas diocesana, che come è noto gestisce l’”Emporio” nelle due sedi della Spezia e di Sarzana. La raccolta vera e propria era stata preparata da un lavoro iniziale di informazione e di sensibilizzazione. «Crediamo sia fondamentale coinvolgere le scuole, gli studenti e i giovani – ha detto in proposito Giovanni Pontali, responsabile dell’area Giovani della Caritas –: i percorsi di cittadinanza attiva e l’impegno in favore degli altri devono partire da chi è più giovane e forse più sensibile». Il “Capellini – Sauro” è stata una delle prime scuole a sostenere e ad accogliere le iniziative in favore dell’”Emporio”, e in occasione di questo Natale è stato raccolto un frutto importante di tale impegno: una donazione partita davvero dal cuore di tanti ragazzi e ragazze. Durante le tre giornate di raccolta, organizzate prima dell’inizio delle vacanze natalizie, gli studenti e le loro famiglie hanno potuto donare prodotti alimentari, andati a rifornire gli scaffali del primo supermercato gratuito destinato a persone e famiglie in temporanea difficoltà economica che risiedono nella provincia della Spezia e, da quest’anno, anche nella Lunigiana toscana. Dislocato su due sedi, una alla Spezia in via Gramsci ed una a Sarzana in via Castruccio, l’”Emporio” è ormai da anni un servizio di Caritas diocesana, gestito dalla cooperativa “La piccola matita onlus” e promosso e sostenuto da Fondazione Carispezia, dai distretti sociosanitari provinciali e dalla Società della salute della Lunigiana. Per sostenere questa iniziativa e per conoscere le iniziative che ad esso fanno capo si può visitare il sito www.emporiodellasolidarieta–sp.it.
Il “fascino del presepe” al Museo diocesano di via Prione
“Il fascino del presepe” è il titolo molto pertinente associato alla bella mostra allestita al Museo diocesano di via del Prione 156 alla Spezia, aperta sino al 20 gennaio. Il direttore don Cesare Giani ha invitato a celebrare l’evento natalizio lo scultore Alfredo Coquio e il presepista Lindo De Simone, sottolineando che “per realizzare un’opera sacra non sono necessari soltanto abilità e gusto del bello: questi devono essere coordinati dalla fede e dalla preghiera che portano a comunicare un messaggio nuovo ed attuale”. Attribuire ai lavori di Coquio e De Simone l’aggettivo “straordinari” non è per nulla esagerato. Il primo, esperto scultore che da decenni si confronta con la durezza dei materiali lapidei (arenaria, alabastro, travertino, marmo), ha scolpito, derogando da un linguaggio tipicamente astratto, una delicata e ammirevole “Natività” in onice. Le figure di Maria, di Giuseppe e del Bambino esaltano l’inalterabile bellezza di questa avvincente pagina di storia, che da duemila anni coinvolge donne, uomini e bambini di ogni parte del mondo. De Simone vanta anch’egli lunghi anni di passione rivolta allo studio e alla realizzazione di presepi artistici, dettagliati in varie situazioni, richiamate in sceltissime e mai ripetitive scenografie. Tutte hanno in comune la qualità compositiva e la capacità di alimentare il caratteristico incanto che appartiene alla tradizione del presepe. La meticolosa attenzione ai più semplici particolari è il valore aggiunto delle realizzazioni di De Simone, il quale vive in Lunigiana e, sono sue parole, “proprio dai borghi antichi e dagli scorci di queste zone, trae ispirazione per le sue creazioni”. L’interessante mostra da non perdere è completata dalla presenza di tre pregevoli dipinti ottocenteschi ispirati alla “Madonna con Bambino” di Murillo, alla “Sacra Famiglia” di Van Dyck e alla “Madonna dell’arancia” di Dante Gabriel Rossetti. Orario di visita: giovedì, dalle 10 alle 12; venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Valerio Paolo Cremolini
Il vescovo e i nuovi nati
Il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti, come ogni anno, saluterà martedì 1° gennaio i nuovi nati nel reparto di maternità dell’ospedale della Spezia, come augurio per l’anno appena iniziato. E saluterà ovviamente anche gli ultimi nati del 2018, con le loro mamme. Alle 9.30. nel reparto stesso, celebrerà la Messa.
Colazione col sorriso
Il “premio della bontà” (o della solidarietà) per il 2018 è stato assegnato al gruppo del Volontariato Vincenziano “Colazioni col sorriso”, coordinato da Anna Iavazzo. E’ la prima volta da diversi anni che il premio, voluto nel 1976 dal vescovo Siro Silvestri, va alla vasta area della San Vincenzo de’ Paoli. Il gruppo, composto da undici persone, tutte volontarie, opera alla Spezia, al secondo piano dell’oratorio salesiano di via Roma. Le persone bisognose e senza dimora vengono accolte nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e sabato, dalle 6 alle 9.30 e vengono offerti diversi servizi: colazione, docce con cambio biancheria, lavanderia, deposito bagagli. L’attività fu iniziata nel 2016, quando era parroco don Gianni D’Alessandro, ed è proseguita ora con don Mirko Mochi. Il premio, come sempre, è reso possibile grazie al contributo del Lions club “Host”, nella persona dei dirigenti Francesco Bernardi e Francesco Orlandini, e sarà consegnato dal vescovo domenica nel corso del Pontificale dell’Epifania.
Pellegrinaggio a Soviore
Sarà al santuario della Madonna di Soviore, patrona della diocesi, il primo pellegrinaggio mariano mensile dell’anno 2019. I pellegrini si ritroveranno sabato prossimo 5 gennaio alle 8 al bivio della strada provinciale per Monterosso. Alle 8.30, al santuario, il vescovo Luigi Ernesto Palletti celebrerà la Messa. Seguirà il consueto ristoro offerto a tutti i presenti. Un pullman a disposizione dei fedeli partirà da Lerici alle 6.30, via San Terenzo, la Spezia (piazza Europa), San Benedetto, Pignone.
Sarzana, Papato e Impero
Giovedì prossimo 3 gennaio a Sarzana, nel salone del “Loggiato”, il Museo diocesano locale e l’Istituto di studi liguri ricorderanno i 550 anni del riconoscimento del titolo di città a Sarzana, da poco allora insignita anche del titolo vescovile: un evento che il 4 gennaio 1469 portò a compimento, ad opera dell’imperatore Federico III, un progetto già avviato dal Papa sarzanese Niccolò V. Un convegno inizierà alle 16.30, coordinato da Egidio Banti, presidente del centro culturale “Niccolò V”. Le relazione, sul tema “Sarzana tra Papato e Impero”, saranno tenute da Eliana Vecchi, Franco Bonati e Barbara Sisti. Tutti sono invitati.
Deiva, presepe originale
Un presepe originale è stato allestito dagli abitanti del comune di Deiva Marina in una chiesa piccola ma importante: l’antica chiesa di Santa Maria Assunta, lungo la strada per Framura, aperta ai fedeli per il Ferragosto e, appunto, in occasione del Natale. Il presepe, pur fedele alla tradizione, è stato realizzato avendo come base delle cassette di legno già utilizzate nei mercati rionali, in particolare per contenere prodotti agricoli. L’iniziativa, cui hanno collaborato in tanti, vuol dunque essere un segno del legame della popolazione locale con la coltivazione della terra. Il presepe è stato inaugurato la vigilia di Natale.