L'organizzazione dell’assistenza in ASL 5 è stata negli ultimi tempi citata dai media cittadini e a questo riguardo questo Ordine professionale vuole rimarcare – ancora una volta- alcuni aspetti che conosce bene, e che non si stanca di ripetere quando ne ha l’opportunità: come in questo caso.
Le attività assistenziali dipendono in gran parte dalla competenza e dalla dotazione infermieristica e, nella moderna organizzazione, anche da operatori socio sanitari (oss): nel ribadire che essi, quando presenti nei numeri corretti, sono parte importante dell'organizzazione (in particolare nelle degenze, più che altrove), è ovvio che oggi molta tensione si basa sulle ipotesi di un concorso che potrà riguardarli; e sul cambio o la conferma delle attuali situazioni di appalto, costi inclusi (come è noto, la maggior parte degli oss che lavorano per ASL 5 non sono, oggi, suoi dipendenti).
La questione delle forme di una futura stabilizzazione (con o senza canali preferenziali) non può coinvolgere questo Ordine, naturalmente, bensì la politica e i sindacati: questo è oggi uno dei principali punti di conflitto ed attrito fra le parti, insieme alle questioni di budget adeguato; entrambe derivanti da scelte del passato (esternalizzazione) piuttosto critiche, come appare evidente col senno di poi.
Per noi un punto di riferimento solido e concreto, in materia di calcolo dei fabbisogni assistenziali che ripetutamente evochiamo, perché non sono opinioni personali ma fatti riconosciuti, è la evidenza riportata dalla ricerca internazionale RN4CAST (http://www.rn4cast.eu/) che vede la situazione spezzina, da questo punto di vista, non ancora a regime, e non ancora ottimale.
La ricerca infatti, che ha prodotto numeri derivati dalla osservazione in più di dodici Paesi di vari continenti, dimostra soprattutto il bisogno di un rapporto infermiere/paziente più vantaggioso dell’attuale; e per questo chiediamo di proseguire quanto prima con lo scorrimento della graduatoria concorsuale per Infermieri, che abbiamo in comune con ASL 4, dopo il concorsone del 2017: in particolare per abbassare l'età media degli Infermieri e le inevitabili difficoltà legate a questo dato critico.
Naturalmente, è importante disporre anche di operatori socio sanitari nei numeri previsti e nelle circostanze corrette- soprattutto nelle degenze- evitando attribuzioni irregolari di attività non indicate dalla norma, raccomandando a tutti di ricordare ciò che può essere attribuito loro, e ciò che non può esserlo: sia nell’interesse dei pazienti, sia di tutti gli operatori: ricordando che le leggi in vigore assegnano all’Infermiere la responsabilità dell’intero processo assistenziale (a partire dal DM 739 dell'ormai lontano 1994).
Sul problema dei bilanci e dei costi, come commento più generale, troviamo -lo ricordiamo dai tempi della prima spending review- un clamoroso errore risparmiare su chi lavora vicino ai pazienti: perchè analisti accreditati dimostrano che gli effetti comportano nuove spese, perfino più ingenti dei risparmi ottenuti.