Scade il 27 agosto il bando della Università di Genova per 450 posti da infermiere nel nuovo anno accademico, una laurea triennale che permette certamente di entrare nel mondo del lavoro sin dai giorni seguenti il conseguimento della laurea stessa.
Per il polo spezzino saranno circa sessanta i posti messi a disposizione.
La laurea è anche titolo abilitante all'esercizio professionale, e si accede al mondo del lavoro dopo aver perfezionato l'iscrizione (come chiede la legge) all'albo gestito dall'OPI, l' Ordine professionale di categoria.
E' una importante opportunità, tenendo conto della grande ''fame'' che abbiamo in Italia di questi professionisti, che possono decidere di lavorare più o meno dove vorranno, una volta completati gli studi: nella Sanità privata, nelle Aziende pubbliche, o come libero professionisti (un settore in forte crescita); e naturalmente anche all'estero, dove esiste una forte richiesta di questa professione: il titolo italiano è ovviamente fra quelli più accettati e riconosciuti dalle principali Nazioni.
In Italia, va ricordato, la situazione non è perfetta, considerando che in molte realtà le organizzazioni del lavoro non sono sempre puntuali: ad esempio, non tutti gli infermieri sono affiancati, nel loro tempo di lavoro, dall'operatore socio sanitario che permette, avendo cura della gestione delle attività di base (come, ad esempio, igiene ed aiuto all'alimentazione) di lasciare all'infermiere un margine maggiore per occuparsi delle funzioni più complesse, per le quali viene oggi formato nel mondo universitario.
Allo stesso tempo, questo aspetto è noto e, anche alla luce di numerose sentenze, molte aziende pubbliche stanno progressivamente inserendo oss nelle turnazioni H24 dei reparti di degenza.
Va ricordato, a testimonianza delle potenzialità, che da anni un infermiere, se crede, può continuare la propria formazione, sia con master universitari di specialità, sia con il conseguimento di una laurea magistrale.
Ad oggi il riconoscimento per questi percorsi, di complessa applicazione, non ha soddisfatto la categoria, ma già nell'ultimo contratto le specializzazioni (che 50 anni fa erano tranquillamente previste nella organizzazione del lavoro di allora) sono ritornate a essere citate, e -su tutte- appare decisamente gettonata la figura dell'infermiere di famiglia e comunità , prevista dalla legge 77 del 2020, ed oggi decisamente attuale, se vogliamo alleggerire i pronto soccorsi dagli accessi dei malati cronici e fragili, specialmente durante i fine settimana.
Naturalmente, rimandando al sito della Università di Genova per le procedure selettive, l'Ordine è a disposizione di chi vorrà, fra i cittadini, avere ulteriori informazioni, scrivendo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
OPI La Spezia