CUSTODIRE LA REALTA' PER FARLA CRESCERE
(di Giuseppe Savoca) La figura di san Giuseppe e più in generale il tema, così attuale, del ruolo della figura paterna sono stati al centro delle due omelie che il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ha pronunciato in occasione della solennità patronale della Spezia, prima in Arsenale, poi in Santa Maria Assunta. Quella di san Giuseppe, ha detto il vescovo, è «una figura che sappiamo cara ai credenti, ma anche a tutto il popolo, perché è una figura che sentiamo vicina, la figura di un lavoratore, la figura di un uomo comune; ma comune non è il mandato che ha ricevuto». La sua, ha proseguito Palletti, è una paternità autentica, anche se non biologica... E’ importante che ci sia questa figura paterna vicino al Signore Gesù, proprio perché Egli, entrando nella nostra comunità umana, ha voluto entrare come ognuno di noi all’interno di una famiglia. Giuseppe, questa figura così silenziosa, apparentemente quasi assente. Quella di Giuseppe, ha osservato il vescovo, è una figura attraverso la quale Dio parla al cuore di ognuno di noi e realmente dice a noi che cosa serve alla nostra esistenza: «Giuseppe è definito il “fedele custode”, e forse sta proprio in questa parola il mistero di Giuseppe, “custode”. Per comprenderla la mettiamo vicina a un’altra parola di uso comune e forse, nel linguaggio quotidiano, quasi sinonimo: “conservatore”. Colui che conserva e colui che custodisce apparentemente possono sembrare la stessa cosa. Ma di fatto non è così e la liturgia lo sottolinea: non dice che è posto a conservare, ma che è posto a custodire.... Colui che conserva è attento, fedele, premuroso, generoso ma il suo scopo è che non cambi nulla. Se io pongo un oggetto in un museo, lo faccio perché tra mille, duemila, tremila anni quell’oggetto sia sempre lo stesso. Conservare è un’opera grande, ma non confacente in tutto al tessuto evangelico. Colui che custodisce, invece, ha come finalità non che non cambi nulla, ma che non si deformi nulla». Ecco, Giuseppe è posto all’interno della Sacra Famiglia non perché non cambi nulla ma perché non si deformi nulla, perché il progetto di Dio possa giungere a quella pienezza per cui il Padre che è nei cieli lo ha voluto. Colui che conserva mette “sotto vuoto” perché nessuno possa cambiare quella roba, colui che custodisce è invece paragonabile al seminatore, il quale sa che, se semina, quel seme cambierà, non perché si deforma, ma perché si sviluppa». All’inizio, di fronte all’evento sconvolgente, se non letto nella fede, di Maria che porta in grembo il Signore Gesù, il primo atteggiamento di Giuseppe, uomo giusto, non negativo, è quello di conservare. Bisogna conservare una realtà, la legge che dice “La devi ripudiare”. Ma, quando subentra quel sogno grande (“Non temere di prendere con te Maria, perché Colui che nasce da lei è opera dello Spirito di Dio”), Giuseppe comprende di non essere un conservatore, ma un custode. Deve accettare che quella realtà custodita e mai deformata avrà uno sviluppo, crescerà e non rimarrà chiusa dentro una legge, non rimarrà prigioniera di un contenitore... Quanto ha da dire a noi Giuseppe! Per ogni persona in ricerca della verità, o semplicemente impegnata nel proprio quotidiano sarà un cogliere la realtà in cui si trova senza frantumarla, cercando in essa semi di crescita nuovi. L’episodio che abbiamo ascoltato oggi del Vangelo di Luca lo dice nella sua pienezza. Anche qui si affaccia la difficoltà del non conservare, Maria lo esprime anche a nome di Giuseppe: “Perché ci hai fatto questo?”. Quanta difficoltà a capire: “Perché ci hai fatto questo?”. “Non sapete che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ed ecco un passaggio ulteriore nel custodire: non puoi incapsulare la realtà e pensare che sia così come la vedi. Devi accoglierla nella novità e custodirla perché giunga a quella pienezza per cui è stata creata. Giuseppe in questo è maestro, maestro profondo, è maestro per noi. Ecco, allora noi lo vogliamo sorprendere in questo suo accogliere la novità del Signore Gesù... Questa è la grandezza di Giuseppe: cambiare, accettando di crescere. E’ facile cambiare rompendo, difficile è farlo accettando di crescere dentro e, crescendo dentro, di diventare uomini nuovi. Giuseppe ce l’ha fatta ed è per noi un esempio grande.
Le celebrazioni del Vescovo nella Settimana Santa
Con la benedizione dei rami di palma e di ulivo e la celebrazione della Messa vigiliare nella cattedrale di Cristo Re alla Spezia, monsignor Luigi Ernesto Palletti ha dato inizio ieri sera ai riti solenni della Settimana Santa, per la sesta volta da quando è vescovo diocesano della Spezia – Sarzana – Brugnato. Il vescovo anche quest’anno presiederà i momenti più significativi di questo “tempo forte” dell’anno liturgico nelle due città vescovili della Spezia e di Sarzana. Stamani, a Sarzana, presiede alle 11 la benedizione delle palme e degli ulivi nella pieve medievale di Sant’Andrea, guidando poi la processione sino alla basilica concattedrale di Santa Maria Assunta, dove celebra la Messa. Giovedì 29 marzo, al mattino, il vescovo presiederà in cattedrale alla Spezia, con inizio alle 9, la “Messa Crismale”. Si tratta della Messa nel corso della quale il vescovo consacra gli oli santi che saranno utilizzati lungo tutto l’anno nelle parrocchie per il conferimento dei sacramenti. La “Messa Crismale” vede ogni anno la presenza del vescovo emerito e di tutti i sacerdoti diocesani, che concelebrano, e dei diaconi permanenti. In tale occasione il vescovo si rivolge proprio in modo particolare al clero della diocesi e ricorda anche i confratelli sacerdoti scomparsi negli ultimi dodici mesi. E’ un giorno lavorativo, ma tutti i fedeli che possono farlo sono invitati ad intervenire a questo rito importante e solenne. Monsignor Palletti sarà poi in Cristo Re lo stesso giorno di giovedì, alle 18, per presiedere la Messa “in Cena Domini”, seguita dalla reposizione del Santissimo Sacramento nel cosiddetto “sepolcro”. Venerdì – giorno che ricorda la Passione e Morte del Signore – non vengono celebrate Messe, ma si tengono altre funzioni. Il vescovo sarà in cattedrale alle 8 per la recita corale delle Letture e delle Lodi, e poi alle 18 per la tradizionale “Azione liturgica”. Durante questa celebrazione la Comunione viene amministrata con le ostie consacrate il giorno precedente. Infine, sempre venerdì alle 21, Palletti sarà a Sarzana per la “Via Crucis” che si tiene nelle vie della città, con intenzioni preparate e lette dai giovani delle parrocchie sarzanesi. Quest’anno la “Via Crucis” inizierà dalla chiesa di Nostra Signora del Carmine per concludersi nella basilica concattedrale. Sabato Santo, alle 8, nella cattedrale di Cristo Re, ancora ufficio delle Letture e recita corale delle Lodi. Le celebrazioni riprendono alle 23 con la solenne Veglia pasquale. Nel corso della Veglia, il vescovo conferirà il Battesimo a un catecumeno adulto, preparatosi nei mesi scorsi. Domenica prossima, solennità di Pasqua, monsignor Palletti celebrerà infine la Messa pontificale della Risurrezione alle 10.30 nella cattedrale di Cristo Re, alla Spezia, ed alle 18 nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta a Sarzana. Durante queste Messe verrà impartita la speciale benedizione apostolica. Tra le altre celebrazioni e iniziative della Settimana Santa, oltre alla consueta mostra d’arte predisposta dall’Unione cattolica artisti italiani, ricordiamo alcune celebrazioni che il vescovo presiederà in luoghi di lavoro o di aggregazione delle persone.
L'arte rende omaggio ai temi pasquali
La Settimana Santa inizia e sono ben quattro, quest’anno, le rassegne artistiche che alla Spezia rendono omaggio ai temi della Passione di Cristo e della Redenzione pasquale. Oltre alla tradizionale mostra collettiva dell’Unione cattolica artisti italiani, sono impegnate quest’anno, con il sostegno del Comune, le tre strutture museali cittadine ed è un riconoscimento importante alla tradizione fondante delle nostre radici. Gli artisti cattolici inaugurano mercoledì alle 17, nella loro sede di via Don Minzoni, 62, la rassegna “La luce della Pasqua”. Espongono ventotto artisti, che saranno presentati da Valeio Cremolini, presente il vescovo Luigi Ernesto Palletti. La mostra resta aperta sino all’11 aprile, dal martedì al sabato, dalle 17.30 alle 19. Veniamo invece ai musei, dove tre diverse esposizioni sono state aperte tra venerdì e ieri. Il Museo civico “Amedeo Lia” propone la mostra “(In)croci – La passione di Cristo secondo Giovanni Testori”, a cura di Davide Dall’Ombra e di Andrea Marmori. A venticinque anni dalla morte di Testori, la mostra è dedicata ad approfondire un tema centrale della sua produzione: la Croce e la Crocifissione. Al Museo Etnografico di via del Prione 156 è stata invece inaugurata una mostra fotografica di Gabriele Zani dedicata alla Crocifissione: “XIV”. Allo stesso tema, nel sottostante Museo Diocesano, è dedicata infine “Il mistero di Cristo”, mostra di acquerelli di Mirella Raggi, già presidente degli artisti cattolici. Entrambe le rassegne resteranno aperte sino a domenica 22 aprile, ogni giorno dalle 12 alle 19.
Il vescovo tra i lavoratori
Monsignor Luigi Ernesto Palletti incontra ogni anno, in occasione dei tempi “forti” della liturgia quali il Natale e la Pasqua, i lavoratori e le lavoratrici delle aziende spezzine. Nel periodo natalizio gli incontri sono per così dire generalizzati. Ma la Pasqua “ospita” alcuni momenti significativi. Lunedì scorso, festa di San Giuseppe, patrono dell’Arsenale militare marittimo, il vescovo, come riferiamo ampiamente qui a lato, ha celebrato la Messa per i lavoratori civili dello stabilimento. Pochi giorni prima, nella chiesa di piazza Brin, aveva celebrato il precetto pasquale per il personale della base militare spezzina. Domani alle 10.30 e martedì alle 8 farà altrettanto nelle due principali aziende industriali, OTO Melara e cantiere del Muggiano.
Attualità di Papa Niccolò V
”Gli otto anni che cambiarono il mondo”: su questo tema, relativo agli otto anni del pontificato di Niccolò V, dal 1447 al 1455, Egidio Banti ha tracciato un profilo biografico del Papa di Sarzana venerdì scorso, all’Unitre di Lerici. In particolare ha sottolineato molti elementi di attualità tra quel periodo storico e l’attuale, dal conflitto con il mondo musulmano all’ecumenismo tra le Chiese, e soprattutto con l’emergere di nuovi strumenti di comunicazione e quindi di cultura, come fu allora la Biblioteca Vaticana, fondata appunto da Tommaso Parentucelli.
Sacra rappresentazione
La confraternita di San Michele e la parrocchia di Valdipino – Casella, col patrocinio del priorato diocesano delle Confraternite, organizzano per venerdì prossimo una sacra rappresentazione in costume della Passione del Signore. L’evento inizierà alle 20.30 dall’oratorio di San Michele a Valdipino per raggiungere la chiesa parrocchiale a Casella. Sono previste dodici stazioni con meditazioni del parroco don Franco Di Bonito.
Grave lutto di don Spella
Un grave lutto ha colpito nei giorni scorsi monsignor Fausto Spella, pievano di Bolano e parroco di Ceparana e di Montebello. Si è spenta infatti all’età di novantadue anni l’adorata mamma Rina Cuffini. I funerali sono stati celebrati dal vescovo, presenti molti sacerdoti e una grande folla di fedeli. A don Fausto e ai familiari le nostre condoglianze.
Chiusura della curia
Sabato, vigilia di Pasqua, la curia vescovile resterà chiusa. Riaprirà martedì 3 aprile.