In cammino verso la gioia della Pasqua
Il calendario di quest’anno del ciclo pasquale propone a brevissima distanza di tempo la solennità di San Giuseppe, patrono della città della Spezia, e la Domenica delle Palme. Queste due festività segnano nei prossimi giorni le tappe più significative della vita diocesana, in preparazione all’ormai vicina gioia pasquale. Domani, alla Spezia, si celebra San Giuseppe e la città, nonostante il maltempo che anche ieri ha contrassegnato questo periodo, è già in festa. Centinaia di bancarelle sono assiepate sino a domani sera nel “quadrilatero” collocato tra piazza Verdi, via Persio, via Chiodo e viale Italia. In piazza Verdi, in particolare, ci sono le bancarelle allestite dai movimenti di aiuto sociale, tra i quali numerosi sono quelli di ispirazione cattolica. La solidarietà, ancora una volta, intende battere in questa occasione un colpo importante.
Le celebrazioni con il Vescovo
Domani, per la festa patronale della città capoluogo e sede vescovile, il vescovo Luigi Ernesto Palletti, come consuetudine, celebrerà alle 10 la Messa nell’Arsenale militare marittimo, del quale san Giuseppe è ugualmente patrono, e alle 11.30 la Messa solenne nella chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta. Presterà servizio per i canti l’Unione corale cittadina diretta dal maestro Sergio Chierici. La celebrazione in Arsenale sarà contrassegnata anche dalla cerimonia annuale di consegna di premi a riconoscimenti ai dipendenti civili collocati a riposo, così come dall’indirizzo di saluto alle autorità ed alla città tutta del direttore contrammiraglio Stefano Corona. La celebrazione in Santa Maria, chiesa madre della città della Spezia, sarà invece trasmessa in diretta da Tele Liguria Sud. Nel prossimo fine settimana, invece, monsignor Palletti presiederà le celebrazioni della Domenica delle Palme, con la benedizione dei rami di palma e di ulivo, nelle città vescovili della Spezia e di Sarzana. Alla Spezia la celebrazione presieduta dal vescovo sarà quella vigiliare: sabato prossimo alle 18. Tempo permettendo, la benedizione delle palme e degli ulivi avrà luogo all’esterno, nel vasto piazzale della cattedrale di Cristo Re. In caso di maltempo, si svolgerà invece all’interno della cattedrale. Domenica mattina, invece, il vescovo presiederà il rito a Sarzana. La celebrazione inizierà nella pieve millenaria di Sant’Andrea, dove saranno benedetti i rami di palma e di ulivo. In processione, sacerdoti e fedeli raggiungeranno quindi la vicina basilica concattedrale di Santa Maria Assunta, per lo svolgimento della Messa solenne.
Riconciliarsi è restituirsi gli uni agli altri
Una pagina non solo di riconciliazione e di conversione ma anche di restituzione, che restituisce le persone le une alle altre: così il vescovo Luigi Ernesto Palletti, parlando domenica ai catechisti ed agli insegnanti di religione, riuniti a Gaggiola per la “penitenziale” di Quaresima, ha descritto la parabola evangelica del padre misericordioso, letta nella liturgia del giorno. Il vescovo ha insistito sul tema della “restituzione”, che porta ad una rinnovata “unione”, in questo caso, tra padre e figlio. La figura del padre appare, nella società di oggi, sempre più una figura difficile, complessa, spesso assente. Quasi idealmente alla vigilia di quella “festa del papà” che un certo consumismo celebra oggi, il vescovo ha richiamato le radici di quella unione: «Grande danno del peccato è la rottura dell’unione, non solo con Dio, ma anche con i fratelli. Questa rottura la troviamo molto bene esposta nella parabola .... Ebbene, quello che a noi interessa non è tanto il ritorno a casa del figlio, che è un riconoscersi peccatori, ma non un ritornare da figli; tanto è vero che quando torna dice “non sono degno di essere chiamato tuo figlio”. Qui abbiamo la prima “restituzione”: al padre viene restituito il figlio, ma al figlio viene restituito il padre !». E dunque la comunione è riallacciata, la lontananza è venuta meno, non perché non intercorrano più chilometri fra loro, ma perché c’è stata una vera restituzione reciproca. La riconciliazione ci porta dunque ad essere restituiti a Dio come figli, e ci porta ad accogliere Lui come padre perché Egli non cessa mai di essere tale nei nostri confronti». Il vescovo si è poi soffermato sulla figura del figlio “rimasto a casa”, modello di fedeltà: «E’ vero che questo figlio è rimasto a casa, che non ha sciupato nulla ... ma è altrettanto vero che si è cancellata, come nell’altro figlio, la figura della paternità e della fraternità. Anche lui ha dunque bisogno di “restituzione”. Il padre gli risponde: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». «A questo punto noi non dobbiamo tanto sapere che cosa ha poi fatto questo figlio, ma dobbiamo domandarci cosa facciamo noi nella nostra vita: riscoprendo la bellezza della misericordia di un padre che ci riaccoglie, la necessità di una conversione che Egli ci viene a portare, la gioia nel sentirci attesi da Lui che ci riabbraccia, la drammaticità del peccato che realmente rompe le relazioni con Dio e con i fratelli, la necessità di un perdono che diventi anche restituzione».
Contro le voragini del gioco, Sarzana inizia a mobilitarsi
Si è svolto venerdì scorso a Sarzana, nella sala conferenze della Casa della salute, l’annunciato convegno promosso dal consorzio Cometa, dalla Caritas e da altre associazioni sul tema del gioco d’azzardo. La grande partecipazione di pubblico (diverse persone non hanno potuto entrare nella sala) ha confermato l’attualità di un tema, del resto messa in risalto anche dai dati davvero allarmanti che sono emersi dalla relazione dell’esperto Enrico Malferrari e da altri interventi. In Italia, sulla base dei dati del 2016, in un solo anno sono stati giocati nelle macchinette dei locali pubblici o specializzati, online o in altre forme “autorizzate” ben novantacinque miliardi di euro, una somma davvero enorme. Nella sola città di Sarzana, con in tutto ventimila abitanti, sono stati giocati quarantasette milioni di euro. Questo ci dice che a Sarzana, città tutt’altro che ricca in tempi di crisi economica, si gioca più che in altre città italiane. In media, chi gioca perde almeno e comunque il venti per cento del suo denaro. Il gioco, in tali condizioni, diventa patologico, e gli interventi al convegno lo hanno messo bene in risalto. Oggi, in Italia, almeno un milione di persone sono “a rischio” di malattie, ed una su quattro si trova già in una situazione patologica, tale da compromettere la sua salute mentale e fisica, oltre che quella di chi le è vicino. Cometa e le associazioni coordinate da don Franco Martini, insieme ad altre, hanno puntato su forme di auto–educazione, attraverso gruppi di discussione e di confronto. In quattro, tra i presenti, hanno preso la parola per ringraziare Cometa del fatto che sono state aiutate a non giocare più ed a ricompattare così le proprie famiglie. Al termine, si è convenuto di fisssare un nuovo incontro dopo le ormai imminenti elezioni comunali di Sarzana per continuare la formazione e per “aiutare” gli amministratori a prendere adeguate iniziative di contrasto al gioco.
Si è spenta suor Gabriella
Un grave lutto ha colpito alla Spezia la comunità di San Vincenzo de’ Paoli, in tutte le sue articolazioni, e la diocesi intera. All’età di ottantasei anni si è spenta infatti suor Gabriella, al secolo Elena Gallo. Per decenni, appartenente alla comunità di quelle che un tempo si chiamavano con affetto “le suore cappellone”, ovvero le Figlie della Carità, si è distinta in città e in diocesi per l’impegno a favore dei poveri e in generale dei deboli. Suor Gabriella, sempre davvero instancabile, ha insegnato con i fatti l’amore e la carità verso il prossimo. Nei tanti anni trascorsi alla Spezia, ha collaborato, spesso coordinandoli e spronandoli con l’esempio, con i gruppi del Volontariato Vincenziano. Si è anche occupata a lungo della casa di riposo vincenziana di viale San Bartolomeo. Negli ultimi anni si era trasferita a Campomorone, nel Genovesato, dove ha continuato ad essere un punto di riferimento per tantissime famiglie e dove si è spenta serenamente mercoledì scorso. Per tutti coloro che vorranno ricordarla nelle loro preghiere, una Messa di suffragio verrà celebrata alla Spezia giovedì 5 aprile, alle 18, nella cappella dell’istituto della Pia Casa di Misericordia, in scalinata Quintino Sella alla Spezia. Alle comunità vincenziane e ai familiari di
suor Gabriella le nostre condoglianze.
Quei giovani cattolici che sfidavano il Sessantotto
La scomparsa di Luciano Faraguti, avvenuta lunedì a Genova, ha suscitato ricordi e riflessioni alla Spezia, la città dov’era nato ottant’anni fa e dove si è svolta gran parte della sua attività politica. Si sono tenute nuove elezioni, che hanno rinnovato non poco le rappresentanze parlamentari, anche in terra spezzina, ed uno dei temi sui quali si discute, tra i tanti, senza differenze sostanziali tra gli schieramenti, è quello della formazione politica, ovvero di quel necessario livello di preparazione che, da una generazione all’altra, non può non rappresentare elemento fondante di una classe dirigente del paese. La vita di Faraguti, sotto questo punto di vista, ha rappresentato un esempio davvero significativo, mostrando il ruolo centrale del rapporto tra i movimenti giovanili cattolici e la Democrazia cristiana. Se la generazione dei “costituenti”, come Angela Gotelli e Filippo Guerrieri, era stata quella della costruzione della repubblica ma anche del suo stesso retroterra politico e democratico, toccò alla generazione successiva affrontare le sfide difficili della “crescita”, a cominciare dalle sfide del Sessantotto: la generazione che vide appunto Faraguti prima leader universitario dell’Intesa (l’associazione che rappresentava i cattolici negli organismi universitari), poi stretto collaboratore di Carlo Donat–Cattin, che lo volle non ancora trentenne nella direzione nazionale del partito per la “sinistra sociale”, quindi consigliere regionale, deputato per quattro legislature, sottosegretario. Il rapporto tra mondo cattolico e partito era costruito nell’autonomia e nel rispetto reciproci, ma anche nella collaborazione. La linfa vitale veniva per la Dc proprio dai movimenti cattolici, e uomini come Faraguti mostrarono sempre la capacità di comprenderlo. Oggi tutto appare cambiato, ma sino a quanto la politica potrà fare a meno di forti radici culturali e, perché no ?, spirituali ?
Egidio Banti
Veglia dei giovani a Piana Battolla
Si svolgerà quest’anno a Piana Battolla, nella chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna Ausiliatrice, la Veglia diocesana dei giovani, fissata per consuetudine la sera della vigilia della Domenica delle Palme. La Domenica delle Palme, infatti, è il momento nel quale, da molti anni, si tengono in tutto il mondo le celebrazioni locali della Giornata mondiale della gioventù. Quest’anno siamo ormai nella preparazione della nuova Giornata mondiale, quella del 2019, che Papa Francesco ha convocato a Panama, nel continente americano. In diocesi sono già in atto le prime attività di preparazione e se ne parlerà anche sabato prossimo, insieme ai temi del Sinodo dei vescovi dedicato proprio ai giovani. Presiederà il vescovo Luigi Ernesto Palletti, presente insieme ai sacerdoti della Pastorale giovanile. L’iniziativa si tiene ogni anno in una località diversa della diocesi. L’anno scorso fu la volta di Sarzana, nella pieve di Sant’Andrea, quest’anno è invece quella di Piana Battolla, parrocchia del comune di Follo che sorge in una sorta di crocevia ideale tra Val di Magra e Val di Vara. L’appuntamento è per sabato prossimo alle 21. Il tema delle meditazioni sarà mariano, in linea anche con la chiesa scelta per lo svolgimento della Veglia: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”. Tutti sono invitati a partecipare.
Veglia per i missionari martiri
Venerdì prossimo23 marzo è la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri. Il vescovo sarà alle 18 alla chiesa del monastero carmelitano “Regina pacis”, ai Pagliari, per la Veglia a cura del centro missionario diocesano.
Incontro sui “metodi naturali”
L’associazione “La famiglia” propone martedì prossimo 20 marzo alle 20.30 alla Spezia, a Casa Massà, un incontro sui metodi naturali di regolazione delle nascite. Relatrici Laura Daretti e Paola Maggio.
Incontro sul “testamento biologico”
Venerdì prossimo 23 marzo, al convento di Gaggiola, l’Unione cattolica imprenditori e dirigenti organizza alle 18 un incontro sulla nuova legge del “Testamento biologico”. Relatore sarà il magistrato Maurizio Caporuscio.
Mirella Raggi espone al “Diocesano”
Mirella Raggi, già presidente degli artisti cattolici, espone al Museo diocesano di via del Prione 156 alla Spezia. La mostra (”Il mistero di Cristo) viena inaugurata venerdì prossimo 23 marzo alle 12.