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Cinque Terre, un'altra Venezia In evidenza

Patrimoni a confronto su turismo e valorizzazione delle indentità. Studenti dell’Università Iuav di Venezia alle Cinque Terre per progettare un percorso espositivo diffuso.

 

Sono 37 gli studenti di architettura veneziani che dal 3 al 6 dicembre hanno visitato, raccolto materiali, dialogato con la gente del posto, insomma fatto una full immersion nel Parco delle Cinque Terre, con l'intento di delineare il programma per un percorso espositivo diffuso: una sorta di ecosistema informativo da dedicare ai visitatori provenienti da tutto il mondo.

L'ipotesi è provare a immaginare una serie di tappe, nelle quali rappresentare i caratteri fisici e culturali delle Cinque Terre e al contempo raccontare una realtà complessa creata dall'incontro tra l'azione dell'uomo e la natura circostante.

L'obiettivo è predisporre i turisti a un percorso di visita più sensibile, consapevole e rispettoso della bellezza e delicatezza dei luoghi. L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Parco Nazionale delle Cinque Terre e l'Università Iuav di Venezia. Attraverso questa sperimentazione didattica, il Parco e lo Iuav intendono avviare un ragionamento più ampio e condiviso su forme di turismo sostenibili e fragilità territoriale, una condizione che accomuna le Cinque Terre e la città lagunare.

L'esperienza degli studenti nel nostro territorio si è aperta con il seminario "Studi e Progetti per le Cinque Terre" svoltosi lunedì 4 dicembre, presso la sede dell'Ente a Manarola, che ha visto gli interventi dei rappresentanti del Parco, il Presidente F.F. Vincenzo Resasco, il Direttore Patrizio Scarpellini, del consigliere del Comune di Riomaggiore Gianni Capellini, del professor Mauro Marzo dell'Università Iuav di Venezia, alla presenza delle Associazioni locali e della Fondazione Manarola.

Attraverso tavole e plastici, i ragazzi, iscritti al Corso di laurea triennale in Tecniche e Culture del Progetto, hanno illustrato ai presenti una serie di esplorazioni progettuali aventi ad oggetto la riqualificazione della galleria pedonale che dalla stazione ferroviaria di Manarola conduce al cuore del borgo; una sperimentazione didattica coordinata dal professor Marzo, che vedrà la conclusione a fine giugno 2018.

In armonia con quanto ribadito nel corso del seminario dal professor Marzo "per rispettare, amare e prendersi cura di un luogo, bisogna prima di tutto conoscerlo nei suoi aspetti più profondi e caratterizzanti", la due giorni dedicata agli aspiranti architetti si è conclusa con un laboratorio pratico sulle tecniche tradizionali di costruzione dei muri a secco, organizzato nei terreni recuperati dalla Fondazione Manarola, anche mediante il percorso di formazione e inserimento socio lavorativo portato avanti dai progetti "Sassi dei muri costruiti a secco" e la "Banca del Lavoro".

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