"Il sistema sanitario nazionale deve poter garantire un servizio medico uniforme su tutto il territorio nazionale, per tutelare il diritto all'interruzione di gravidanza libero e gratuito, affinché le donne possano scegliere liberamente di diventare madri e senza discriminazioni, a seconda delle condizioni personali di ognuna - precisa la Ghiglione - Anche alla Spezia la situazione è al limite: su 9 medici, più il direttore, 6 sono obiettori. È necessario assumere altri medici e razionalizzare l'organizzazione del reparto, affinchè non si presentino mai carenze del servizio e di assistenza. Altra cosa da fare, potenziare il ruolo dei consultori sul territorio".
La legge 194 del 1978 prevede che, indipendentemente dalla dichiarazione di obiezione di coscienza dei medici, ogni singolo ospedale e le Regioni debbano sempre garantire il diritto di accesso all'interruzione di gravidanza delle donne.