Ragioni di ordine scientifico, sostenute dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e che sono state ribadite nel corso del recente convegno organizzato dall'Ordine dei Medici della Spezia dal titolo "Processi di combustione e salute umana" (cliccando qui trovate la documentazione e potete vedere il video integrale cliccando qui)
In apertura di convegno il Dott. Barbagallo, Presidente dell'Ordine, ha evidenziato come sia compito dei medici informarsi ed informare i cittadini sui rischi per la salute legati all'inquinamento.
In quella sede è stato ribadito dalla Dott.sa Patrizia Gentilini, oncologa, che i limiti legali delle emissioni sono ben lontani dal garantire la salute dei cittadini e che alla Spezia manca un serio monitoraggio sanitario in grado di stabilire quante morti e patologie possono essere attribuite alla centrale Enel.
Una pesante lacuna attribuita alla ASL 5 Spezzina dove manca un nucleo che si occupi delle correlazioni salute-ambiente, segno di scarsi attenzione ed impegno da parte delle stesse istituzioni cittadine.
L'ultimo studio dell'ASL5, citato durante il convegno dall'oncologo spezzino Dott. Franco Vaira, risale infatti al 2004 e confermava la correlazione tra "l'eccesso statisticamente significativo di mortalità delle donne nelle due aree (SP5 e Porto Venere ndr) esposte all'inquinamento industriale. Sebbene questo studio mostri solo la contaminazione da vanadio, le analogie osservate per gli altri metalli pesanti suggeriscono che la centrale elettrica ubicata nel distretto SP5 sia la più importante fonte di inquinamento nella zona".
Ragioni di ordine locale, legate alla difficoltà dichiarata dalla stessa Arpal di avere accesso a tutti gli elementi necessari per monitorare l'impatto della centrale e delle altre fonti di inquinamento presenti nel golfo.
E' di poche settimane fa la relazione (qui trovate la relazione e allegato) nella quale ARPAL sollecita la risoluzione di diversi problemi, alcuni dei quali "annosi": si va dalla riattivazione di alcune postazioni fuori uso (Follo), alla impossibilità di accesso ad altre postazioni, alla mancanza di documentazione anche da parte di Enel. Tra queste la mancanza del campionatore di Fossamastra, scrive Arpal, "parte di una fornitura partita nel 2009 ... non si è ancora conclusa". E l'aggiornamento del software di migrazione delle modalità di comunicazione della Rete di Qualità dell'Aria.
Ma la più importante riguarda la "totale mancanza di risposte da parte di Enel a varie note". La questione riguarda il Sistema di Monitoraggio delle emissioni sulla ciminiera "in particolare - scrive Arpal - il sistema deve permettere la visualizzazione dei dati SME con evidenza dei parametri rispetto ai limiti normativi vigenti dal 3° anno di AIA. Si è discusso poi del fatto che la Provincia disponeva già da prima del 2014 di un sistema di visualizzazione: nel corso della riunione nessuno dei presenti conosceva esattamente quali parametri venivano visualizzati e si era ipotizzato che tale sistema fosse una 'copia' dello SME. ENEL ha successivamente verificato che il sistema, denominato E2A, rendeva disponibili esattamente gli stessi dati visualizzabili oggi con lo SDEE. Il passaggio alla nuova piattaforma si è reso necessario dal giugno 2014 per una miglior gestione della sicurezza informatica".
In quell'occasione ARPAL sollecitava la risposta alle due email del 14/01/2016 inviate ad ENEL "circa ulteriori dettagli sui transitori del dicembre 2015 e sul programma di scarico delle navi".
Il 26 febbraio scorso il Comitato ha chiesto ad ARPAL l'accesso alle seguenti informazioni:
1) dati SME Enel dal 2014
2) dati aggiornati delle polveri a Fossamastra e risposta alla dichiarazione di ARPAL (a seguito dell'incidente verificatosi a Fossamastra, succeduto da esposto e consiglio comunale): "Quando saranno disponibili i dati del PM2,5 di Fossamastra potrà essere effettuato un confronto con gli altri dati di PM2,5 e PM10 della rete al fine di per valutare eventuali differenze"
3) esito monitoraggio 2015 Vezzano Ligure e Melara
Nuovi monitoraggi sono in corso, ma gli esiti vengono pubblicati a distanza di molti mesi, fino ad un anno, impedendo in tal modo un eventuale intervento tempestivo.
Ormai tutti sappiamo che all'aumentare dell'inquinamento aumentano le malattie acute: i problemi cardiovascolari e respiratori.
L'infarto non è opera del destino come spesso si crede, ed il brutto male di cui con incomprensibile pudore scrivono quotidianamente i giornali, altro non è che un cancro.
Quanti sono i bambini che soffrono di asma alla Spezia?
Qual è l'incidenza delle malattie cardiovascolari e respiratorie?
Solo con queste risposte potremmo sapere se è il caso di tranquillizzare gli spezzini. Consapevoli comunque, che le missioni di una centrale a carbone SONO TOSSICHE E NON INNOCUE, a prescindere dai limiti.