Come preannunciato anche sul proprio profilo Facebook attraverso un post pubblicato nel pomeriggio di sabato 21 dicembre, il sindaco di Levanto, Luca Del Bello, nella mattinata di domenica 22 dicembre si è presentato alla locale stazione dei Carabinieri per sporgere querela per interruzione di pubblico servizio nei confronti dell’ufficio postale della cittadina rivierasca.
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Anche ai militari dell’Arma – racconta il primo cittadino levantese – ho spiegato le motivazioni della mia iniziativa, che è stata subito accolta e formalizzata in un verbale e che ha preso spunto dalle segnalazioni fattemi da alcuni cittadini che sabato avevano subito un notevole disagio a causa dell’erogazione dei servizi postali all’interno del container collocato in piazza Cavour per via dei lavori in corso alla sede delle Poste di via Jacopo”.
Nello specifico, il sindaco ha fatto presente che alcuni utenti, in coda da circa un’ora, alle 12.30 (orario confermato dagli agenti di Polizia municipale e dagli stessi Carabinieri, intervenuti a seguito delle proteste) non sarebbero più stati serviti né per operazioni di cassa né per il ritiro della corrispondenza. E questo nonostante l’orario di chiusura degli sportelli sia fissato alle 12.35.
“In una situazione del genere – ha fatto presente Del Bello – l’utente che è già in coda ha diritto ad essere servito. Sicuramente la decisione di non aprire l’ufficio al pomeriggio complica ulteriormente la gestione degli utenti, così come il non aver installato all’ingresso un apparecchio che distribuisce i numeri (cosa, quest’ultima, che come amministrazione comunale abbiamo più volte segnalato) lascia gli utenti nell’incertezza che il proprio turno cada oltre l’orario di chiusura. Con i biglietti sarebbe sufficiente bloccare la distribuzione dei numeri all’ora di chiusura e servire le persone che son già in possesso del tagliando”.
Il primo cittadino ha anche evidenziato il mancato funzionamento del “postamat”, cosa che costringe le persone a rivolgersi direttamente agli sportelli: “Tutte anomalie che Poste Italiane ci avevano detto che sarebbero state risolte, ma fino ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro. Mi auguro che la mia querela sia almeno di stimolo ad una soluzione dei problemi, perché la fine dei lavori non è proprio dietro l’angolo e i disagi sono evidenti”.