Il fatto è accaduto a Monterosso al Mare nella mattinata del 23 Febbraio, a breve distanza dall'abitato e dalla strada provinciale.
Alcuni colpi di fucile hanno causato l'allarme e l'immediato intervento della pattuglia del CFS, che ha rinvenuto evidenti tracce di sangue, riconducibili ad un animale catturato e trasportato dentro una baracca in un terreno privato. Sono stati quindi condotti accertamenti sul proprietario, che risultava residente in zona ed in possesso di porto d'armi uso caccia. All'interno della proprietà sono stati sequestrati alcuni lacci di acciaio e il cinghiale ucciso, un esemplare di circa 40 chili.
I reati ipotizzati sono molteplici, dall'utilizzo abusivo di armi e di mezzi di cattura vietati, al maltrattamento ed uccisione di fauna selvatica all'interno di un'area protetta.
La gravità dell'episodio è allarmante per la mancanza di rispetto delle norme di tutela ambientale e per la minaccia all'incolumità pubblica, provocata dall'utilizzo di strumenti di cattura non consentiti e di armi da fuoco in luoghi frequentati, con il rischio di ferire o uccidere indistintamente animali e persone.