Celebrare la vigilia dei Santi con una rappresentazione teatrale dedicata a quelli che don Oreste Benzi definiva «gli amici simpatici e meravigliosi di Gesù». L'idea, messa in pratica dalla parrocchia - santuario di Nostra Signora delle Grazie, nel comune di Porto Venere, retta dai padri Francescani dell'Immacolata, ha ottenuto un notevole successo:
ben ottanta bambini ed adolescenti, dalla prima elementare alla terza media, che hanno recitato scene tratte dalla vita di otto santi, scelti per l'occasione: Francesco, Chiara, Pio da Pietrelcina, Tarcisio, Giacomo e Filippo, Caterina Labourè, Stefano e la beata Teresa di Calcutta. Numerosi sono stati gli spettatori, che hanno riempito il salone messo a disposizione dalla locale società sportiva «Forza e coraggio». «Hanno apprezzato una proposta educativa nuova, non un divertimento effimero o un'evasione indifferente rispetto ai valori», spiega il parroco padre Felice Maria Nori. La festa assume un significato particolare nell'anno della fede: «I santi sono i "campioni della fede". Le loro vite meravigliose mostrano come si può vivere nella verità e in coerenza. Sono di tutte le età ed estrazioni sociali, laici e religiosi. La Chiesa continua a indicarne, compresi i sette recentemente canonizzati da Benedetto XVI. Sono esempi costruttivi ed illuminanti». La festa è un esempio da diffondere, anche per recuperare una tradizione nostra, che è diventata a rischio di estinzione. Ai giovani, invece che zucche vuote, spiriti del male e rituali esoterici, viene proposto di «aprire il cuore alla grazia di Dio per vivere in armonia con Lui. E' una finestra sull'eternità, che permette di guardare tutto in una luce che - l'abbiamo visto nella vita dei santi - non sempre elimina i problemi, ma mette in condizione di affrontarli, e dona senso e felicità anche qui e ora». Una prospettiva non da poco, per i nostri giovani.