"Chiederemo anche ai parlamentari spezzini di presentare un emendamento contro i tagli nella legge di stabilità- dicono le segreterie di CGIL, CISL e UIL- Quello del governo è un vero e proprio attacco all'attività di tutela svolta da questi Istituti nei confronti dei cittadini, che rischia di mettere in discussione il principio della gratuità. Le conseguenze di questa scelta, inoltre, avranno un impatto drammatico sull'intero sistema della rappresentanza e dei servizi e, più in generale, sul sindacato nel suo complesso".
Per dare un'idea della incidenza dei patronati nella vita sociale del territorio, nel corso del 2015 sono state espletate 4013 domande pensioni/ricostituzioni/supplementi, 2478 assegni famigliari, 6110 naspi (domande di disoccupazione), 1681 maternità, 3453 invalidità civili e accompagnamento, 6900 verifiche su posizione assicurativa, 350 bonus bebè. Queste sono solo alcune pratiche attivate nei confronti dell'Inps; se contiamo altre pratiche sempre Inps e quelle nei confronti dell'Inail per infortuni e danni da lavoro arriviamo al 25 novembre 2015 con 31.000 pratiche espletate.
"Con i tagli ai fondi, costantemente intaccati da cinque anni, e con le riduzioni di 90 milioni di euro dal 2010 al 2013 e poi con altri 35 milioni dello scorso anno, non si fa nessuna buona riforma – concludono i sindacati- anzi, si spiana la strada a un mercato dei servizi dove i cittadini più bisognosi di tutela saranno costretti a pagare per prestazioni cui hanno diritto per legge."
CGIL, CISL e UIL, insieme ai patronati, continueranno la mobilitazione e l'opera di controinformazione verso i cittadini e i parlamentari fino all'ultimo minuto utile per cambiare una norma sbagliata tesa a colpire quei corpi intermedi tanto indispensabili per i cittadini quanto preziosi per gli stessi enti di previdenza.