Certamente le notizie che, particolarmente in questi giorni, continuano a risuonare sui mezzi di comunicazione sociale portano con sé non poca preoccupazione per il futuro: terrorismo, focolai di tensione a livello mondiale, uccisione di persone, fatti criminosi e non ultima la persecuzione di tanti nostri fratelli solo perché si professano cristiani. Tuttavia non dobbiamo permettere allo spirito dello scoraggiamento di entrare in noi.
Come "credenti" siamo certi della promessa del Risorto: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi». In questo Avvento siamo dunque chiamati ad indirizzare la nostra attenzione verso quell'atteggiamento di attesa operosa che tante volte il Signore ha chiesto ai suoi discepoli: «siate pronti, con i fianchi cinti e le lampade accese». Vari appuntamenti importanti ci attendono; ora voglio ricordarne uno particolarmente significativo, l'Anno della Misericordia, che il Papa apre proprio oggi in Africa, e al quale darà inizio per tutta la Chiesa il prossimo 8 dicembre, a Roma. È prevista però anche nelle diocesi l'apertura della Porta Santa della Misericordia. Per noi avverrà il 13 dicembre a partire dalle 15,30, con l'accoglienza presso la cripta della cattedrale di Cristo Re, per poi entrare con sobria solennità nella cattedrale stessa. Sarà un momento di preghiera e di celebrazione dell'Eucaristia, al quale invito tutti a partecipare attivamente. È proprio nella luce dell'Eucaristia che ci sentiamo confortati nel cammino e nello stesso tempo interpellati e incoraggiati a compiere gesti capaci di manifestare concretamente la gratuità e l'amore evangelico. Varie saranno le iniziative che verranno proposte durate l'Anno, soprattutto per far rifiorire quella cultura della misericordia che tanto ha caratterizzato la Chiesa fin dalle origini.
A tale proposito sembra significativo volgere lo sguardo alle proposte della Caritas diocesana, in quanto concrete e ben mirate, nonché competentemente gestite. Esse sono:
1) sostegno alle famiglie in difficoltà;
2) progetti di accoglienza per richiedenti asilo;
3) progetti di accoglienza per i "senza dimora".
Il contributo a dette iniziative potrà essere elargito presso le varie parrocchie o direttamente agli uffici della Caritas diocesana. Iniziamo dunque questo nostro nuovo anno liturgico e invochiamo il Signore affinché ci sostenga, nell'attesa di poterlo contemplare a Natale nella grotta di Betlemme. La carità verso i nostri fratelli più bisognosi sarà così il segno più bello di quell'amore che Dio ha riversato abbondantemente nel cuore di ogni suo discepolo e che chiede di essere vissuto come testimonianza nella carità.
Ricordando tutti nella preghiera quotidiana invoco dal Signore una particolare benedizione.