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Ricordando la furia delle acque In evidenza

Martedì 25 ottobre 2011, nelle prime ore del pomeriggio, una cella temporalesca di straordinaria intensità colpì la costa spezzina delle Cinque Terre, in prossimità degli abitati di Monterosso e di Vernazza, scavalcando il crinale retrostante ed investendo numerose località della Val di Vara, da Pignone a Rocchetta, da Sesta Godano a Zignago, ma soprattutto i centri di abitati di Borghetto Vara e di Brugnato, dove, per lo straripamento dei corsi d'acqua, furono spazzati via molti edifici, con attività economiche e infrastrutture.

A Borghetto ci furono sette vittime, cui se ne aggiunsero tre a Vernazza, una Monterosso e due ad Aulla, in Lunigiana, dove esondò il fiume Magra. Un evento del genere non era ricordato a memoria d'uomo in un territorio pur facile alle piogge intense ed alle esondazioni dei corsi d'acqua. Straordinaria fu l'azione di soccorso, con l'afflusso di persone volontarie da molte parti d'Italia, e da tutto il territorio spezzino.

Il vescovo Francesco Moraglia, che fu tra i primi ad accorrere sui luoghi dell'alluvione, visitandoli uno ad uno, invio anche i seminaristi a dare man forte all'opera dei soccorritori. A sua volta, il convento dei Padri Passionisti di Brugnato, situato in posizione riparata, aprì il suo cortile e le sue stanze per accogliere le tante persone rimaste bloccate a causa delle interruzioni stradali ed autostradali. Le Chiese locali interessate rappresentarono, in quei giorni, un punto di riferimento importante per piangere le vittime, ma anche per ospitare i soccorsi e per ridare a popolazioni davvero provate la spinta per ripartire, nella luce della fede cristiana.

Da allora, l'anniversario dell'alluvione, che oggi ricorre per la quarta volta, è divenuto occasione di particolare preghiera e di un pellegrinaggio che anche oggi domenica 25 ottobre muoverà dalla chiesa di Borghetto Vara per raggiungere il santuario di Nostra Signora di Roverano, patrona della valle.
L'appuntamento è alle 15. Alle 17, al santuario, celebrerà la Messa il vescovo Luigi Ernesto Palletti.

Ieri intanto il vescovo si è recato a Casale di Pignone, un'altra delle località più colpite, dove ha benedetto il restauro dell'oratorio di Nostra Signora della Neve, letteralmente spazzato via dalla furia delle acque. E' stata, per la popolazione, una bella occasione di festa, pur rattristata dalla recente scomparsa del "parroco dell'alluvione" don Attilio Battolla.

 

 

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