"L'autentico sviluppo umano – scrive Papa Francesco – possiede un carattere morale e presuppone il pieno rispetto della persona umana, ma deve prestare attenzione anche al mondo naturale". Se al "mondo naturale" consideriamo come appartenente il ciclo del tempo, possiamo vedere come non solo l'anno liturgico, incentrato sulla Pasqua (con la data sempre connessa all'equinozio di primavera), ma buona parte delle tradizioni cristiane e della devozione sono collegate a quel succedersi ordinato delle stagioni che il popolo cristiano ha sempre considerato come manifestazione della benevolenza divina. Spezia non fa eccezione: anzi, una storia locale legata ad esperienze sociali ed economiche diverse, quali l'agricoltura da un lato, il mare e la pesca dall'altro, ha sempre indicato nelle ricorrenze liturgiche e sacre occasioni importanti per vivificare il legame tra uomo, natura e Creatore. La stessa festa patronale cittadina di San Giuseppe, collocata all'inizio della primavera, è sempre stata indicata dagli storici come occasione di ringraziamento e di speranza, con la grande fiera allestita a ridosso delle celebrazioni. Così, all'inizio dell'estate, è la festa di San Giovanni Battista a salutare il tripudio della luce, al massimo del suo corso annuale. Ne deriva l'antica tradizione dei falò di San Giovanni, cui si collega la "maschera" spezzina di "Batistòn": da Migliarina, dove san Giovanni è patrono della parrocchia, sino ai Vicci ed altrove, il falò è stato e in parte (ma solo in parte) è ancora saluto all'estate e riconoscimento della forza celeste della natura, affidataci da Dio. Anche quest'anno le celebrazioni di San Giovanni saranno solenni in molti luoghi. Mercoledì il vescovo monsignor Luigi Ernesto Palletti presiederà la Messa alle 11 al Fezzano e, a Monterosso, la Messa alle 18 e la processione alle 21. A Migliarina la Messa solenne delle 18 sarà celebrata da monsignor Giulio Sanguineti, già vescovo diocesano.