Giovedì prossimo anche alla Spezia, come in tutte le città ed i paesi, si celebra in modo solenne la festa di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia. Proprio per questo suo ruolo, la celebrazione assume insieme rilevanza religiosa e civile.
Per una tradizione ormai consolidata, Giovedì 4 ottobre, a La Spezia come in tutte le città d'Italia, si celebra solennemente la festa di S. Francesco d'Assisi. La celebrazione assume insieme rilevanza religiosa e civile. Secondo la tradizione consolidata, giovedì il vescovo emerito monsignor Bassano Staffieri salirà alle ore 18 nel santuario francescano di Sant'Antonio, sulla collina di Gaggiola, per presiedere, insieme all'amministratore diocesano monsignor Giorgio Rebecchi, la liturgia commemorativa. Saranno presenti i frati minori del convento di Gaggiola e numerosi sacerdoti diocesani. Presenti anche le autorità civili e militari. Seguendo la tradizione, al termine del rito sacro, per sottolineare il duplice significato della ricorrenza il sindaco Massimo Federici rivolgerà un breve messaggio a tutta la città. Nel corso della celebrazione, con diversi segni verrà però anche messo in risalto il significato universale e perenne del «Poverello», come proposta vivente di fraternità, di pace, di amore al creato, valori di particolare attualità anche oggi. Mercoledì, come introduzione alla festa, ci sarà l'antica liturgia del «Transito», celebrata alle 18, nel momento cioè della sua morte terrena. Per onorare infine la memoria del santo con un fatto concreto, che si ripete poi ogni giorno dell'anno nella mensa del convento, oggi alle 13 la «Fraternità francescana» offre a Gaggiola un pranzo per le persone povere o in difficoltà. Oltre alla Spezia, celebrazioni particolari si svolgeranno a Levanto, dove i frati minori hanno da vari secoli il convento dell'Annunziata - punto di riferimento di fede e di pietà popolare -, ed a Lerici e Sarzana, dove esistono chiese parrocchiali intitolate al «Poverello» di Assisi.