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Messaggio del Vescovo Luigi Ernesto Palletti per la Quaresima In evidenza

Pubblichiamo di seguito la prima parte del messaggio che il vescovo diocesano monsignor Luigi Ernesto Palletti ha rivolto alla diocesi per il tempo di Quaresima. La seconda parte sarà pubblicata domenica prossima.

di Luigi Ernesto Palletti - Il Signore Gesù ci invita costantemente alla conversione: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (Marco 1, 15). Però, in questo particolare momento della storia, la necessità di un cammino penitenziale, autentico ed efficace, si fa più urgente e pressante. 

Dentro la storia
Mentre assistiamo al dramma della persecuzione e spesso dell'uccisone di tante donne e uomini, solo perché cristiani, il nostro cuore viene interpellato dalle più svariate domande e agitato da una molteplicità di sentimenti e di reazioni.  Ci troviamo così coinvolti, giustamente, a partecipare ad un così grande dolore, ma, nello stesso tempo, possiamo anche correre il rischio di venire travolti da questi stessi avvenimenti. I sentimenti che si generano in noi possono così andare dal senso della più totale impotenza, a forme di reazione che non appartengono per nulla al Vangelo di pace e di salvezza. Dio Padre però non ci abbandona. In Gesù, suo Figlio, dona a noi consolazione: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me» (Giovanni 14, 1), e ancora: «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Giovanni 16, 33).  Nello stesso tempo ci assicura e promette la costante presenza dello Spirito Santo, fonte di vita, santità e testimonianza: «riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (Atti 1, 8). Ad ogni discepolo del Vangelo, il Signore Gesù chiede di vegliare ed essere pronto (cfr. Luca 21, 36). Non dobbiamo temere solo il male che ci aggredisce, ma soprattutto quello che ci può fecondare. Quello capace di trasformare noi stessi in produttori di male, generando nel nostro animo sentimenti di odio e di vendetta, privandoci così della luce della corretta giustizia e soprattutto della carità. 

La conversione del cuore e della vita.
Ecco allora l'urgente e concreto impegno della Quaresima: ritrovare nella verità e nella carità evangelica, con la grazia che viene da Dio, il vero senso della conversione del cuore e della vita, fondamento autentico di pace.  Questo però richiede che tutti, singolarmente e comunitariamente, sappiamo dare forma concreta e tangibile ai nostri propositi. «Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Matteo 7, 21).

Perciò, come pastore di questa Chiesa locale, ritengo opportuno proporre alcune iniziative concrete e fattibili, che potranno costituire una traccia semplice, e spero fruttuosa, per un cammino quaresimale personale e comunitario. Pur non intendendo vincolarle ad alcun precetto da doversi obbligatoriamente osservare, chiedo però che siano tenute in alta ed attenta considerazione. Alcune semplici proposte per il cammino quaresimale. Nella pagina del Vangelo secondo Matteo (6,1–6. 16–18), proclamata nella liturgia del Mercoledì delle Ceneri, il Signore Gesù rivolge a noi l'invito all'autentica conversione, articolandola nella triplice e sempre attuale dimensione della preghiera, della carità e del digiuno.

Egli ci invita a considerare questa proposta non limitandola ad un insieme di azioni – sia pur alte e ascetiche – ma ponendola nella relazione di comunione vitale ed intima col Padre che è nei Cieli: «il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Matteo 6, 4).

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