«Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che questa scelta non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di qualcuno, ma esprime solo la richiesta alla scuola di voler essere istruiti anche sui contenuti della religione cattolica che costituisce una chiave di lettura fondamentale della realtà in cui noi tutti oggi viviamo».
Guardando poi anche all'aspetto sociale e culturale continua evidenziando quanto segue:
«Il mondo si sta trasformando sempre più velocemente, i conflitti e le contrapposizioni diventano sempre più drammatici e anche la società italiana è diventata sempre più plurale e multiforme, ma la storia da cui veniamo è un dato immodificabile e le tracce che in essa ha lasciato e continua ad offrire la Chiesa costituiscono un contributo evidente ed efficace per la crescita della società di tutti».
Le citazioni delle parole di Papa Francesco richiamano l'importante compito che la scuola è chiamata a esercitare nella molteplicità delle discipline didattiche:
«Io amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L'educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla... La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti "ingredienti". Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l'intelligenza, la coscienza, l'affettività, il corpo, eccetera...».
In conclusione, permettetemi di invitare tutti, genitori e studenti, a prendere in seria considerazione l'opportunità di avvalersi di tale scelta, «consapevoli dell'importanza e del valore educativo di questa disciplina scolastica...», come anche della professionalità e qualificazione degli insegnanti.
A tutti desidero rivolgere il mio più cordiale saluto.