Quest'anno, il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha invitato a presiederla il suo predecessore, il vescovo emerito Bassano Staffieri (nella foto), che proprio martedì scorso aveva compiuto venticinque anni di episcopato, essendo stato consacrato vescovo a Lodi nel 1989. Monsignor Staffieri ha tenuto l'omelia, nel corso della quale ha ricordato la figura del santo eremita del Tino ed il senso profondo della testimonianza di fede e di impegno che ancora oggi ci trasmette. In particolare ha ricordato il valore degli eremiti di quel tempo, dediti alla preghiera e al silenzio ma anche all'impegno sociale nei confronti delle popolazioni e, nel caso specifico, dei naviganti. Al termine della Messa solenne, concelebrata dai canonici del capitolo, dai parroci della città e da altri sacerdoti, si è formata la processione che, da Cristo Re, ha portato la reliquia del santo e la statua lignea a suo tempo realizzata dallo scultore Raggio sino al molo Italia. Qui c'è stato l'imbarco per Porto Venere e per l'isola del Tino. Ieri mattina, festa del santo, il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ha presieduto alle 10.30 la Messa solenne sull'isola, nel piazzale della Vela, alla presenza delle autorità militari e civili e dei fedeli di tutta la zona. Alle 12, Palletti, a bordo del motoscafo Argo messo a disposizione dalla Marina militare, ha quindi impartito la benedizione con la reliquia del santo alle numerose imbarcazioni che, grazie anche al miglioramento delle condizioni meteo, avevano potuto raggiungere lo specchio di mare che separa il Tino dall'isola Palmaria.. In occasione delle feste, l'isola del Tino è aperta al pubblico per gli unici due giorni dell'anno. Ieri l'accesso è stato limitato alle 13. Oggi sarà consentito dalla Marina militare, cui appartiene l'isola, dalle 9.30 alle 18, e potrà essere raggiunto a piedi anche il celebre faro. Non sarà invece possibile accedere alla zona archeologica. Per raggiungere l'isola sono a disposizione i battelli della compagnia "Navigazione Golfo dei Poeti", con partenza dalla Spezia (passeggiata Morin) e da Porto Venere. Sempre in questi giorni sono anche ricorsi venticinque anni dalla scomparsa, nel 1989, di monsignor Giuseppe Stella, vescovo diocesano dal 1943 al 1975. Fu proprio lui, negli anni Cinquanta, ad adoperarsi per il ritorno alla diocesi dell'isola del Tino e per il rilancio, insieme all'associazione "Pro insula Tyro", del culto e dei festeggiamenti di San Venerio.