Alla casa delle suore erano annessi un collegio convitto per ragazze (allora si diceva "signorine"), un asilo d'infanzia e un laboratorio per lavori di cucito e di ricamo. La presenza salesiana a Spezia, che a quel momento aveva già alle spalle una storia più che trentennale (don Bosco in persona aveva mandato i suoi "pretini" nella città dell'Arsenale già nel 1877), si arricchiva dunque del carisma femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sempre nel quadro del progetto educativo salesiano. Un progetto che, pur nei tanti cambiamenti sociali e giuridici che hanno caratterizzato gli ultimi cento anni, è ancora ben vivo. Se i primi edifici di cui si è detto oggi sono stati ceduti alla diocesi per le sue attività pastorali e formative, tra cui l'Istituto superiore di scienze religiose, le suore restano nell'ala contigua su viale Amendola dove svolge le sue attività il Ciofs, l'apprezzato ente di formazione che "attualizza", per così dire, le attività formative di un tempo, oggi rivolte a ragazzi e ragazze e indirizzate soprattutto ai settori del turismo, della ristorazione e delle nuove tecnologie. In occasione del centenario, la comunità delle suore salesiane spezzine ha organizzato un denso programma che culminerà il 17 gennaio prossimo con la presenza in città di don Pascual Chavez Villanueva, rettor maggiore emerito, quindi diretto "discendente" di don Bosco nella guida della congregazione. Ma l'inizio delle celebrazioni, a meno di un mese dalla data precisa, è previsto per sabato prossimo 6 settembre. Alle 9.30, nell'aula magna di viale Amendola 2, il vicario generale della congregazione don Francesco Cereda presenterà la "Proposta pastorale 2014 – 2015". Alle 15.30, nella cattedrale di Cristo Re, il vescovo Luigi Ernesto palletti presiederà una Messa solenne di ringraziamento per questo primo secolo di intensa attività a servizio della città e del territorio. Tutti sono invitati.