Sono state fortemente intrise di richiami all'attualità, e proprio per questo anche cariche di speranza, le due omelie «mariane» che l'amministratore diocesano monsignor Giorgio Rebecchi ha tenuto nei giorni di mezzo agosto: mercoledì 15 agosto a Soviore, nel santuario dove si venera la Madonna patrona principale della diocesi; e venerdì 17, ieri l'altro, a Porto Venere, per i festeggiamenti della «Madonna Bianca».
La prima «attualità» cui Rebecchi ha fatto riferimento è proprio quella della diocesi: «Siamo senza vescovo - ha detto -, in attesa che il santo Padre ce ne invii uno, e noi qui ora vogliamo presentare a Maria la nostra Chiesa locale con le sue fragilità, ma anche con tutta la sua bellezza, che c'è e che è tanta: la fedeltà del clero, pur nelle fragilità dell'età avanzata di molti e della salute, i nostri seminaristi, i tanti bambini e ragazzi che frequentano le nostre parrocchie, le famiglie giovani e quelle più "attempate", le molte persone che preparano i giovani... Di questo e di tanto altro diciamo Grazie al Signore attraverso Maria». Lo sguardo del celebrante si è poi esteso al mondo di oggi ed al clima pessimistico che spesso si respira: «La tentazione - dice Rebecchi - è quella di affermare che va tutto a rotoli. Proprio oggi, invece, solennità dell'Assunta, la Chiesa ci dice che non saranno il male, il drago, ad avere la vittoria finale, ma la stirpe della donna, quindi Cristo con la Sua Chiesa». «Oggi - ha proseguito l'amministratore diocesano - è dunque festa di speranza, perché ci mostra qual è il nostro destino. Un destino di vittoria che già oggi possiamo assaporare ogni volta che viviamo come la Madonna ci indica, lasciandoci avvolgere dalla misericordia di Dio, nostro Padre». Il tema della misericordia è stato ripreso da Rebecchi nell'omelia pronunciata a Porto Venere ieri l'altro: «Viviamo in un mondo ed una società - ha detto - dove si tende sempre a cercare per ogni cosa il responsabile od i responsabili, quasi per acquietare in quel modo la nostra cattiva coscienza. Dimentichiamo così che ognuno di noi contribuisce al male del mondo ogni volta che agisce o che pensa lontano da Dio. Invece il cartiglio che, nel quadro della Madonna Bianca Gesù bambino tiene in mano, ci dice che c'è misericordia. E misericordia vuol dire speranza, perché vuol dire che il cambiamento è possibile: il cambiamento dell'uomo e di conseguenza anche quello della realtà che ci circonda» «Ed è importante - ha concluso l'amministratore alla vigilia dell'Anno della fede - domandarci, proprio anche alla luce del messaggio mariano di oggi, che cosa abbiamo fatto della fede antica che ci è stata donata, e quanto essa incida nel nostro pensare, nel nostro agire, nel nostro parlare con le altre persone». Nell'omelia di Soviore, Rebecchi aveva anche invitato i fedeli a pregare la Vergine patrona della diocesi «affinché noi adulti, proprio perché tali, sappiamo aiutare le giovani generazioni a comprendere che la fede, il cristianesimo non è una norma e neppure un concetto, bensì un'esperienza che coinvolge tutta la nostra vita e che è liberante».