Il Comitato SpeziaViaDalCarbone - che esprime a sua volta ammirazione e soddisfazione per la nomina di Donatella Bianchi - ha chiesto un incontro alla nuova Presidente. "Per rappresentarLe i problemi che da oltre tre anni (dalla nascita del comitato) stiamo affrontando alla Spezia, nel tentativo di arginare l'impatto della centrale sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Purtroppo nell'indifferenza della politica. Quella stessa indifferenza che Lei si è impegnata a sconfiggere". La neo-presidente ha infatti dichiarato: "Vorrei anche sconfiggere l'indifferenza generale e soprattutto politica nei confronti del mare; il mio impegno sarà quello di valorizzare e proteggere ciò che il mare nostrum custodisce. Mi auguro di poter contribuire a promuovere il Mediterraneo come la culla di una civiltà ambientale del nuovo millennio''. Il Comitato apprezza l'impegno. "Siamo certi - scrive SVDC - che Lei saprà considerare adeguatamente anche il carbone tra le minacce del "mare nostrum". Alzando gli occhi oltre il livello del mare e oltre le colline, vedrà la centrale Enel a carbone della Spezia. Che certamente Lei ben conosce, come l'associazione di cui ora è presidente". E' noto infatti l'impegno internazionale del WWF contro i combustibili fossili, in particolare contro il carbone. "Oggi il carbone non conviene a nessuno – ha dichiarato recentemente al National Geographic Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia di WWF Italia. - In Italia non lo produciamo se non in quantità scarse e qualità non eccezionale in Sardegna. Costa poco importarlo ma i prezzi sono bassi per i produttori, non per i consumatori. E nel prezzo finale non si tiene conto del danno che produce, per via del cambiamento climatico". Anche grazie al supporto del WWF svizzero, la società del Cantone dei Grigioni REPOWER è dovuta uscire dal progetto di costruzione di una nuova centrale a carbone a Saline Joniche. In Svizzera, infatti, non è consentito costruire centrali a carbone per la produzione di energia elettrica. Per questa ragione i cittadini svizzeri si sono impegnati perchè lo stesso comportamento fosse adottato in Italia. Nell'ambito della campagna "No al Carbone, Sì al futuro", il WWF ha presentato il dossier "Carbone: un ritorno al passato inutile e pericoloso" contenente un report dettagliato sul carbone in Italia. A proposito degli impatti del carbone sulla salute, nel dossier si legge che "Anche in Italia non mancano studi* che attestano un aumento significativo di mortalità per tumore al polmone connessa alle emissioni di metalli pesanti provenienti da una centrale a carbone. E' il caso, ad esempio, di La Spezia e provincia (in Liguria) dove, proprio nelle aree con maggiore ricaduta degli inquinanti (soprattutto metalli pesanti) prodotti dall'impianto, si riscontrava il maggior numero di decessi, addirittura più che doppi rispetto alle aree non esposte. Sempre in Liguria, ma nella provincia di Savona, i dati di mortalità nel periodo 1988-1998 dimostrano un'incidenza statisticamente significativa di patologie tumorali al polmone, patologie ischemiche cardiovascolari e cerebrovascolari (ictus) ben correlabili con la presenza della centrale a carbone di Vado".