Il Parco Nazionale l'ha invece oggi rivitalizzata arricchendone i servizi e, poiché l'IVA si paga, ne ha dovuto prevedere – rispetto al passato – anche il costo e i recenti aumenti. "Tutti sanno che all'ingresso del Parco non ci sono cavalli di Frisia né cancellate - così il presidente Vittorio Alessandro - ma chi vi arriva con la carta in tasca partecipa alle visite guidate, accede agli automezzi pubblici, al servizio wifi, ottiene sconti ai musei e all'acquisto dei prodotti locali presso i centri di accoglienza, gode di copertura assicurativa: tutto questo naturalmente ha un costo. Da tempo qualcuno insiste inoltre a rivendicare il riconoscimento della carta gratuita per spezzini e abitanti della provincia. Sarebbe però illegittimo – come affermato da ricorrente giurisprudenza nazionale ed europea – istituire in area protetta ingiustificate condizioni di privilegio per categorie di persone, peraltro neppure residenti nel Parco. Ma perché del resto gli abitanti della provincia non dovrebbero partecipare, con il modesto acquisto di servizi, alla cura del Parco che tanta ricchezza e prestigio offre a tutto il territorio? Gli introiti delle carte sono infatti la principale risorsa per la cura dell'ambiente e del paesaggio, il sostegno all'agricoltura, la manutenzione dei sentieri, la gestione dei trasporti e il decoro delle stazioni: il bilancio pubblico dell'Ente sta lì a dimostrarlo, con le opere eseguite e con quelle che si accinge a compiere grazie al continuo e consistente aumento di ingressi al Parco".