“Come Cisl e Cisl FP da tempo abbiamo evidenziato le criticità che da anni affliggono la base navale spezzina come il progressivo decadimento della struttura e la perdita di personale ed il loro relativo know how. Nell’anno appena trascorso e nel 2025 sono previsti un gran numero di pensionamenti: oggi sono circa un migliaio i lavoratori civili della base e ne andranno via complessivamente 400/500 entro 2025, a fronte di poche unità in entrata. Vogliamo con questo grido d’allarme riattivare con forza il confronto di questo territorio da sempre condizionato dalla presenza della marina, in termini positivi, inevitabilmente con il Ministero della Difesa, con il supporto del Sindaco, del Presidente della Regione, e dei Parlamentari”, spiegano in una nota Antonio Carro (Responsabile Cisl La Spezia), Franco Volpi (Segretario Cisl FP La Spezia) e Carlo Pietrelli (Coordinatore Cisl FP La Spezia).
Da parte del sindacato arriva poi una denuncia: “Al fine di mettere a terra tutti gli elementi per un piano emergenziale per un concreto e definitivo rilancio della base navale, come più volte promesso e mai messo in pratica se non in maniera parziale. Vorremmo inoltre capire le caratteristiche del piano industriale di sviluppo della base, anche in relazione alla dichiarazione del giugno scorso del ministro Crosetto e quale saranno appunto gli investimenti in termine di struttura e personale. Dall’ultimo incontro avvenuto lo scorso anno con il Capo di Stato Maggiore Credendino abbiamo avuto conferma che a livello nazionale sono 5000 le unità civili mancanti, delle quali un migliaio da destinare all’indotto della Difesa Spezzina, necessarie ad espletare le funzioni quotidiane mancanti".
"Ribadiamo la nostra non contrarietà a sinergie con il privato, ma a condizione che il controllo e la programmazione rimanga pubblico e che si escluda la logica del ricorso all’appalto e subappalto al massimo ribasso”, concludono.