Si è tenuta al CAMeC, nella sala didattica, la mostra dei quadri realizzati quest'anno nell'ambito del progetto di ArteTerapia dal titolo "Rispecchiarsi nell'altro, i colori dell'anima", a cui hanno partecipato 12 adulti in carico alla Struttura Semplice Disabili di ASL5 provenienti dai tre distretti sociosanitari, 17 Val di Vara, 18 La Spezia, 19 Val di Magra e frequentanti il Centro Terapeutico Diurno "Gaggiola" della Spezia.
Le opere che sono state esposte seguono il tema del colore, il blu, e hanno preso ispirazione dai quadri di alcuni degli artisti che hanno esposto nel Museo durante il 2023.
Presenti all'incontro: Simonetta Lucarini, Direttore Sociosanitario ASL5, il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini e Eleonora Acerbi del CAMeC.
Il progetto, attivo dal 2010, è ideato da ASL5 con la collaborazione del CAMeC, e costituisce un importante punto di riferimento per le persone con disabilità che manifestano la necessità di esprimersi attraverso il linguaggio universale dell'arte. L'obiettivo principale è quello di coinvolgere i partecipanti in un percorso di riconoscimento di sé e del mondo attraverso l'utilizzo delle principali tecniche artistiche.
Il CAMeC ha messo a disposizione gli spazi espositivi, la sala didattica, gli incontri con gli artisti e le competenze della dott.ssa Cristiana Maucci (coordinamento didattica) e della dott.ssa Eleonora Acerbi (conservatore) per la supervisione artistica. I partecipanti al progetto sono stati affiancati per la supervisione riabilitativa dalla dott.ssa Iris Maria Nicolini, educatore professionale sociosanitario di ASL5, insieme alla dott.ssa Daria Malaspina, educatore professionale, Cristina Luce ed Elena Pacini, operatori socio sanitari del CTD Gaggiola, in collaborazione con la dott.ssa Patrizia Drovrandi, ex dipendente del Centro, educatore professionale ed arte terapeuta qualificata.
Il Direttore Sociosanitario di ASL5 Simonetta Lucarini dichiara: "Queste iniziative evidenziano come lavorare con ragazzi speciali permetta di far emergere non solo le loro competenze, ma anche i loro vissuti e le loro emozioni. In particolare la pittura gli ha dato la possibilità di esprimersi e sentirsi parte di un gruppo; l'uso del colore e i soggetti scelti hanno fatto emergere le personalità e la sensibilità di ciascuno di loro che, attraverso il linguaggio universale della pittura, si è sentito libero di esprimersi. Una modalità che i ragazzi hanno autonomamente riconosciuto vicina, come si evince dagli scritti che hanno prodotto al termine di questo percorso che senz'altro proseguiremo nel 2024 e per il quale ringrazio tutti gli operatori coinvolti per l'attenzione e la supervisione con le quali lo hanno affrontato".