Una mappatura delle risorse naturali e delle concessioni marittime, lacuali e fluviali; svincolare la riforma delle concessioni balneari dagli impegni assunti per ricevere i fondi PNRR; la proroga delle attività in caso di mancato affidamento delle concessioni per permettere la continuazione delle attività; riconoscimento di indennizzo sui beni non amovibili in caso di incameramento; il diritto di preferenza in caso di parità del concessionario uscente; garanzie fidejussorie per i nuovi che vogliano partecipare alle gare; tutela del Made in Italy; esperienza tecnica nel settore per almeno cinque anni consecutivi; canoni articolati per zone e potenzialità commerciali; congrui indennizzi al concessionario uscente quantificato prima della gara con perizia asseverata: sono alcuni dei punti contenuti nel documento sottoposto da Confartigianato al Governo sulla delicata vertenza 'Bolkestein'.
Le osservazioni sono state presentate al Bagno Ivana Fiumaretta sul litorale della Val di Magra. "Il turismo è la prima 'industria' della Regione Liguria - ha spiegato Nicola Carozza, Responsabile Categorie Confartigianato - e gli stabilimenti balneari sono una risorsa preziosa per il territorio e per l'appetibilità turistica della nostra Regione. In provincia abbiamo una sessantina di stabilimenti con oltre 600 dipendenti. Ma il tema delle concessioni demaniali in Liguria è molto più ampio riguarda darsene, ristoranti, bar, circoli, associazioni sportive, ecc". Alla presentazione erano presenti inoltre il Comandante locamare Alberto Bussolino e Tommaso Poletti titolare Bagno Ivana. Il documento di Confartigianato chiede l'approvazione di una nuova legge di riordino del demanio, in sostituzione delle linee guida fatte approvare dal precedente "Governo Draghi", e del relativo decreto attuativo; in subordine l'emanazione del decreto attuativo delle linee guida approvate dal "Governo Draghi".
In entrambi i casi si rimetterebbe in moto l'iter legislativo e in sicurezza le imprese balneari, impedendo ai Comuni, dal 1° Gennaio 2024 in poi, di indire gare senza regole. "Abbiamo fatto pervenire il documento - prosegue Carozza - ai parlamentari locali, al Presidente della Regione Giovanni Toti e all'assessore regionale Marco Scajola. La ripresa dell'iter legislativo permetterebbe, inoltre, a UE e Consiglio di Stato di concedere l'ulteriore proroga delle concessioni, in precedenza negata proprio perché l'iter legislativo era stato fermato". Il 4 luglio si è riunito il tavolo ministeriale, del quale fa parte anche Confartigianato che dovrebbe accertare la sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile e della rilevanza economica transfrontaliera, il prossimo incontro sarà il 20 luglio. "Nel caso in cui lo studio ricognitivo sui beni naturali e le concessioni esistenti - conclude la Confartigianato - dovesse far emergere, come è nelle nostre convinzioni, che non c'è scarsità del bene e che non c'è interesse transfrontaliero, si dovrà chiedere all'UE di prevedere le gare solo per le nuove concessioni e non per quelle già in essere ante 2009".