Una bellissima giornata, così una rappresentanza dell’associazione, ha tradizionalmente fatto visita ad una persona cara, Guido che vive a Cavenarbun, alle pendici del monte Gottero. L'Ultimo Eremita Per alcuni escursionisti del gruppo, era la prima volta che si recavano in quel luogo magico, di cui tante volte avevano sentito parlare.
La circostanza permetteva loro di adempiere ad un piacere ed a un compito ormai divenuto istituzionale per l’associazione, fare i tradizionali auguri di Buon Natale a Guido, ultimo abitante del luogo, un eremita, che a cavallo tra vecchio e nuovo millennio, nonostante i suoi oltre 90 anni continua a condurre una vita solitaria in montagna, non facile, e con peculiarità davvero antiche. Durante la sosta a Cavenarbun , Guido ha mostrato alle escursioniste, che incuriosite dal luogo e dal suo modo originale di vivere, la sua casa.
Tante le domande che gli hannno posto, ad esempio come riuscisse ad ottenere dalla farina settimanalmente un pane così buono attraverso un forno talmente rudimuntale . Egli ha inoltre accontato loro anche come trascorre le sue giornate, divise tra il lavoro dell’orto, il taglio della legna necessaria, e la pastorizia, divenuta ormai quest’ultima, un poco meno difficile a causa delle dimuite azioni di qualche lupo ancora presente sul territorio.
Negli anni tra Guido e l’associazione Mangia Trekking si è consolidata una bella amicizia, così il gruppo dell’alpinismo lento ha fatto sosta presso la sua vecchia casa in pietra, vero stile Tibet, in cui egli nacque ed ancor oggi vive, in mezzo a prati, castagneti e faggete.
E’ stata una bella un’opportunità, per portare a Guido qualche dono da lui molto gradito.Cose utili alimentari ed anche di abbigliamento per festeggiare questa arcaica figura di uomo, divenuta nel tempo un’icona vivente del Monte Gottero, ed un bel simbolo della montagna più alta ed importante della Val di Vara. Nel primo pomeriggio in un clima di affetto e simpatia reciproca, si sono salutati, e mentre Guido rientrava in casa al caldo della vecchia stufa in ghisa, gli amici dell’alpinismo lento prendevano la via del ritorno, verso “la civiltà”, verso le comodità della vita moderna.