"Una casa di cura, nove residenze per anziani, quattro per problemi psichiatrici, cinque servizi per dipendenze e gioco d’azzardo, una comunità per minori, due strutture per l’accoglienza di donne e minori, cinque per disabili, un consultorio familiare, un servizio diurno psichiatrico, tre per persone disabili e malati di alzheimer, tre comunità per migranti, uno sportello immigrazione, uno per microprestito e sovraindebitamento, due empori della solidarietà, una bottega e un magazzino solidali, quattro mense, quattro servizi docce, una comunità di prima accoglienza per famiglie e singoli, una quindicina di alloggi di seconda accoglienza, un dormitorio, quattordici servizi di parrocchie e associazioni per distribuire vestiario, trentadue servizi diurni per distribuire alimenti e per l’ascolto: l’odierna giornata mondiale dei poveri (Messa alle 10.30 ai Santi Giovanni e Agostino alla Spezia e raccolta “alimentare”) offre in diocesi un ampio panorama che rimanda all’impegno di operatori, di volontari e di comunità.
Qualche dato: nel periodo di pandemia, diciotto servizi tra quelli citati (parrocchiali e Caritas) hanno assistito, in totale, oltre 4400 persone, in prevalenza con generi alimentari e vestiario, ma anche con sostegni economici per locazioni, utenze, cure e spese di studio.
Le donne sono pari al 53 per cento, mentre c’è sostanziale parità tra italiani e non italiani, essendo i primi il 47,8 per cento. Le mense gratuite erogano ogni giorno una media di 250 pasti, pari a circa 91mila l’anno, mentre i due empori Caritas assistono in media 800 famiglie al mese.
La fascia di età prevalente è quella tra i 45 e 54 anni (25 per cento), seguita da quella tra i 35 e 44 anni (19,5 per cento): persone in età lavorativa che non riescono però ad avere un’autonomia economica tale da soddisfare pur elementari richieste di cibo, studio, cure.
Tra i non italiani sono presenti settanta diverse nazionalità, a partire da quelle marocchina (14,4 per cento) e dominicana (11,56 per cento). In crescita preoccupante è il dato sui minori, pari ormai ad un terzo del totale. Dall’analisi dei colloqui di ascolto emerge, tra i vari problemi, come quelli familiari incidano molto sulla qualità della vita: conflitti, separazioni, incomprensioni ed egoismi tra genitori, figli, fratelli, non producono solo impoverimento economico ma anche depressione e solitudini, con ulteriori aggravi di domanda di aiuto.
Poiché le difficoltà della famiglia ricadono sempre sui suoi componenti, i più esposti sono proprio i minori: abbiamo così notizia della difficoltà di studenti persino a fare merenda, oltre che a sostenere i costi dello studio. Si comprende quindi come anche per questo molti adolescenti appaiano spaesati, privi di obiettivi, incerti".
Stefano Strata, Osservatorio Caritas