"Il centro che nascerà nell'area dell'ex Sio si configura come un vero e proprio centro commerciale, viste le dimensioni. Come sindacati siamo preoccupati per le sorti e l'occupazione del piccolo commercio spezzino" dicono Giorgia Vallone, Filcams Cgil, Mirko Talamone, Fisascat Cisl e Giacomo Battistelli, Uiltucs Uil.
Gli esponenti sindacali continuano: "In un momento di crisi come questo, al netto della pure positiva opera di bonifica e riqualificazione dell'area, la nascita del nuovo punto vendita Obi può essere veramente il colpo di grazia per un tessuto commerciale già provato dalla pandemia ed ora dal caro bollette. Il piccolo commercio, ed i suoi occupati, vanno difesi e protetti con misure ad hoc, e da parte degli Enti locali ci aspettavamo scelte tutelanti in questa direzione. Siamo stati critici da subito con la delibera della precedente Amministrazione nel marzo 2017, e continuiamo ad esserlo, in quanto operazioni faraoniche come la ex Sio temiamo possono avere un notevole impatto negativo, con un saldo occupazionale tutto da verificare in rapporto ai posti di lavoro che si perderanno sul territorio".
"Non ci fermeremo perché vogliamo capire ed aprire un confronto serio con una puntuale azione di verifica sul numero di posti di lavoro previsti, le figure professionali previste, la formazione, la salute e sicurezza, come pure sulla tipologia e l'applicazione dei contratti nazionali di riferimento firmati da Cgil, Cisl e Uil", concludono i sindacati.