"A fronte di un Arsenale che cade a pezzi, di questi giorni la chiusura temporanea della porta Principale dell'Arsenale (elemento simbolo) per caduta di calcinacci, la dismissione delle gru; e un Piano Brin, che prevedeva un ammodernamento di tutte le infrastrutture (officine polifunzionali, bacini ecc.ecc..) nato oltre dieci anni fa, ancora ai blocchi di partenza, verrebbe da domandarsi di chi la colpa del mancato rilancio di un comparto che avrebbe trasformato l'economia del territorio spezzino.
Ecco perché oggi, a fronte di un impegno dello Stato di 354 milioni di euro per Basi Blu, sorgono tante domande e vorremmo avere risposte certe e rassicuranti anche in termini di assunzioni di personale e di ammodernamento di officine, spogliatoi e bacini esistenti.
Altrimenti c'è qualcosa che non torna.
E' notizia di questi giorni l'uscita dei bandi per i dragaggi e le nuove banchine in Arsenale, lavori propedeutici al mega progetto Basi Blu. Progetto di cui ancora nessuno ci ha presentato i dettagli e le ricadute occupazionali per il territorio.
Chiediamo quindi di conoscere quanto prima i particolari di Basi Blu e contestualmente chiediamo un piano organico emergenziale di investimenti in strutture e nuova occupazione per rilanciare la Base Navale che non può essere lasciata a se stessa.
Da qui un appello a tutte le forze politiche del territorio e soprattutto al Sindaco per la riattivazione di un tavolo permanente ed emergenziale sulla Base Navale.
Luca Comiti, Cgil,
Antonio Carro, Cisl,
Marco Furletti, Uil,
Marzia Ilari, Fp Cgil,
Franco Volpi, Cisl Fp,
Massimo Colombi, Uil Pa