Che cosa vuole fare da grande la sanità ligure? Arrestarsi all’emergenza Covid o programmare? Per la Uil occorre sedersi intorno a un tavolo con l’assessore alla sanità Giovanni Toti e con tutto il suo nutrito staff per mettere nero su bianco un piano assunzionale.
Negli ultimi due anni, anche a causa dell’emergenza pandemica, circa duemila persone sono state assunte nel comparto sanitario in Liguria: medici, infermieri, tecnici, OSS che attendono, come tanti, la stabilizzazione. Contestualmente, per far fronte al fabbisogno organizzativo, si attiverà a breve un concorso per infermieri. Per non parlare delle sorti dei vecchi bandi per Oss abortiti sui fronti della burocrazia e della forma, che hanno sollevato precedenti e polveroni sulle procedure di valutazione inefficaci.
Dal blocco delle assunzioni a quello del turn over, queste decisioni hanno messo in ginocchio nel tempo la sanità attraverso una riduzione drastica del numero di personale, mentre l’età media di quello in servizio si attesta sopra ai 50 anni.
È evidente: esiste una gravissima criticità circa la cronica insostenibile carenza di personale. Occorre perciò chiedere a Regione Liguria un confronto in tempi rapidi per stabilire un’unica cabina di regia finalizzata ad un’applicazione omogenea dei percorsi di stabilizzazione nelle varie realtà aziendali. Si potranno così avere risposte definitive sui precari che nel periodo emergenziale, ma non solo, hanno permesso di garantirei servizi ai cittadini.
Alfonso Pittaluga, segretario regionale Uil Liguria
Milena Speranza, segretaria generale Uil Fpl Liguria