E’ stato approvato oggi dalla Giunta regionale ligure, su proposta dell’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Giampedrone, il nuovo piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche che punta a chiudere il ciclo a livello regionale.
Dopo l’approvazione in Giunta partirà a breve la fase di consultazione pubblica della Valutazione Ambientale Strategica durante la quale chiunque potrà presentare osservazioni. La fase durerà 45 giorni dalla pubblicazione dell’avviso ufficiale e sarà gestita dal settore Pianificazione Territoriale e Valutazione Ambientale Strategica quale autorità competente . Dopo questa fase il nuovo documento verrà portato in Giunta per la proposta definitiva al consiglio. Il nuovo piano che resterà valido fino a 2026, va a sostituire il precedente del 2015.
Il nuovo piano dei rifiuti punta a una riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani (-4% al 2026) e ad aumentare ulteriormente la raccolta differenziata (si mira a raggiungere almeno il 67% sempre nel 2026), con nuove azioni di prevenzione e la promozione della tariffazione puntuale.
Inoltre prevede la sostanziale conferma dell’assetto impiantistico per il trattamento dell’indifferenziato, incentrato sui 4 poli di Colli (IM), Boscaccio (SV), Scarpino (GE) e Saliceti (SP), e per il recupero della frazione organica per cui sono già stati autorizzati i biodigestori di Colli e Saliceti ed è già operativo l’impianto di Cairo Montenotte.
Il documento prevede inoltre un nuovo impianto d’ambito regionale che valorizzi il rifiuto indifferenziato in uscita dagli impianti di trattamento meccanico biologico, mediante un approccio preferibilmente “waste to chemical”, cioè producendo “green fuels” quali idrogeno e metanolo che possano essere impiegati in distretti verdi, con forte effetto di decarbonizzazione; in alternativa saranno valutate tecnologie di valorizzazione energetica. L’obiettivo infatti è valorizzare tali rifiuti per rendere la discarica uno strumento residuale e compiere il passo decisivo per la chiusura del ciclo a livello regionale, evitando l’invio di rifiuti fuori Regione, minimizzando gli impatti ambientali e ottimizzando i costi. Il piano non localizza il nuovo impianto, per cui saranno necessari specifici canali di finanziamento, ma definisce criteri localizzativi che saranno alla base della futura scelta del sito di intesa con gli enti interessati.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali il nuovo Piano prevede nuove azioni in tema di rifiuti inerti, rifiuti da costruzione e demolizione e terre e rocce da scavo, oltre a percorsi per trovare soluzioni locali per flussi di rifiuti quali fanghi da depurazione o rifiuti sanitari, tematica quest’ultima resa ancora più pressante dalla pandemia COVID – 19.
In tema di bonifiche di particolare rilevanza è la riperimetrazione e riorganizzazione amministrativa del Sito di Interesse Regionale (SIR) di Pitelli, già Sito di interesse nazionale (SIN).
La riperimetrazione, molto attesa dal territorio, parte dalla ricognizione di indagini, studi, monitoraggi e interventi che per oltre un ventennio hanno consentito di approfondire le conoscenze sullo stato di contaminazione di una vasta aerea nei comuni di Arcola, La Spezia e Lerici, nota alle cronache per una serie di episodi di mala gestione di rifiuti tra gli anni 70 e 80, ha come effetto una semplificazione amministrativa per le attività da svolgersi nelle aree interessate e consente di concentrare le attività della Regione Liguria sulle zone risultate effettivamente contaminate e non ancora bonificate.
Con la nuova perimetrazione sono esclusi dal perimetro del SIR tutte le aree che, in base alle indagini svolte, sono risultate non contaminate a seguito della caratterizzazione e dell’applicazione dell’analisi di rischio, i siti che hanno completato gli interventi di bonifica e sono risultati certificati dalla Provincia nonché le aree marine del SIR, ad eccezione degli specchi acquei per i quali è già stato avviato un procedimento di bonifica.
Il Piano inoltre prevede la promozione dell’utilizzo di tecniche di bonifica sostenibili sotto il profilo ambientale con particolare riferimento alla riduzione della movimentazione e della produzione di rifiuti.
“Questo nuovo piano parte dai risultati ottenuti in questi anni, quando siamo passati da una situazione arcaica, come era stato definito dalla commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel 2014, a un nuovo sistema moderno in grado di valorizzare i vari flussi e in cui sono già stati autorizzati molti impianti – spiega l’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Giampedrone – Sul fronte della raccolta differenziata si è registrato un trend di costante aumento negli ultimi anni, crescendo dal 32,02% del 2012 al 53,43% del 2019. Anche il tasso di riciclaggio di tutte le principali frazioni è risultato in crescita nell’ultimo triennio con un ottima performance su vetro (96%) e legno (90%) e buoni risultati per la carta (75%). Adesso dobbiamo fare un ulteriore passo avanti: non solo confermiamo l’assetto impiantistico per provincia attuale, ma si prevede un ulteriore impianto di valorizzazione dei flussi che ad oggi vanno in discarica, preferibilmente un impianto di riciclo chimico della parte secca dei rifiuti solidi urbani che al momento va ancora in discarica. Una struttura al servizio di tutta la regione in un’area ex industriale baricentrica. Regione si sta già attivando è per individuare le risorse per costruirlo. È stato inoltre aggiornato il fabbisogno finanziario per interventi di bonifica, per cui si potrà accedere anche a risorse PNRR”.
Nel corso degli ultimi anni sono stati ottenuti significativi risultati a livello ligure, sulla base degli indirizzi del Piano 2015 e del Piano d’Ambito 2018, ed in particolare si è ottenuto un forte calo della produzione dei rifiuti urbani (-15%), una buona crescita della raccolta differenziata che è salita di quasi 20 punti fino al 53,5% e la definizione dell’assetto impiantistico, ora in via di piena concretizzazione.
“Ora, anche alla luce dell’evoluzione normativa intervenuta, della spinta condivisa verso una economia veramente circolare, della necessità di quasi azzerare il ricorso alle discariche e anche delle opportunità di finanziamento che si apriranno a valere sui fondi PNRR e su altri canali di finanziamento – conclude Giampedrone - Regione ha aggiornato la propria pianificazione, che sarà sottoposta ora alla fase di consultazione pubblica che terminerà a metà febbraio 2022”.