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Consegnato il premio Narducci a don Maurizio, prete “anti camorra” In evidenza

Un’edizione “minore”, ma a suo modo preziosa della festa di Avvenire

La premiazione a Lerici La premiazione a Lerici Avvenire


Il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha consegnato ieri sera a Lerici il premio “Angelo Narducci” 2020 a don Maurizio Patriciello. Lo ha fatto al centro di un pomeriggio intenso, che ha visto il sacerdote campano, già altre volte venuto alla Spezia, raccontare la sua straordinaria avventura di “prete di tutti nella Terra dei fuochi”.

La Terra dei fuochi, secondo una definizione giornalistica ormai molto diffusa, è quella parte della Campania che la camorra ha contribuito nei decenni scorsi a devastare, interrando rifiuti abusivamente e provocando inquinamenti e malattie anche gravi. Il premio “Narducci”, da alcuni decenni, è sempre stato consegnato a Lerici a conclusione della festa del quotidiano cattolico. Già lo scorso anno la commissione del premio, costituita dalla diocesi, dalla parrocchia e dalla direzione di Avvenire, aveva stabilito di assegnarlo a don Patriciello, ma l’insorgere della pandemia di Covid-19 aveva reso impossibile sia lo svolgimento della festa sia la consegna. Quest’anno, nonostante i problemi ancora presenti, si è deciso però di ripartire, sia pure con cautela.

La giornata di ieri ha quindi rappresentato un’edizione “minore”, ma a suo modo preziosa della festa di Avvenire, e il premio “Narducci”, per una volta divenuto di fatto biennale, ha potuto andare alla persona individuata a suo tempo. Con il vescovo erano presenti il direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio, che ha rivolto a sua volta il suo saluto a don Maurizio e il suo ringraziamento alla parrocchia e alla diocesi, e il direttore generale Alessandro Belloli con Debora Spadoni del settore marketing. Notevole è stato anche quest’anno l’impegno della struttura del giornale per collaborare alla riuscita dell’evento.

La consegna del premio da parte del vescovo è avvenuta dopo che il diacono Pier Ciro Steardo, responsabile della commissione diocesana per le comunicazioni sociali, aveva letto la motivazione. Il pomeriggio era iniziato, sempre nella chiesa parrocchiale di San Francesco, con il saluto iniziale del parroco e del vescovo, e poi con la testimonianza di don Maurizio, intervistato dal giornalista di Avvenire Alessandro Zaccuri: una testimonianza viva ed efficace, che ha catturato l’attenzione dei molti presenti. Patriciello, oltre ad essere autore di vari libri dedicati alla sua esperienza, insieme pastorale e civile, è egli stesso giornalista e collabora da anni con il quotidiano. Infine, monsignor Palletti ha presieduto la Messa vigiliare, concelebrata con don Maurizio.

Le motivazioni del riconoscimento a don Patriciello


Queste le motivazioni del premio “Narducci” consegnato a don Maurizio Patriciello dal vescovo Luigi Ernesto Palletti: “Don Maurizio Patriciello è impegnato da anni in prima linea nella zona tra le province di Napoli e Caserta, la cosiddetta “terra dei fuochi”, nella lotta per la tutela del territorio inquinato dalle discariche di rifiuti industriali gestite da interessi della camorra, cui viene appiccato il fuoco producendo miasmi e fumi tossici.

L’azione di don Patriciello non è rimasta confinata nel suo paese di Caivano, dove è parroco, ma, attraverso i suoi articoli, i suoi scritti i suoi interventi in televisione, le sue prese di posizione a favore delle popolazioni, ha fatto conoscere a tutta Italia il triste fenomeno della “terra dei fuochi”, sollecitando in più occasioni l’intervento delle autorità.

Don Maurizio riesce a coniugare in modo unico l’essere sacerdote, uomo di Dio, e cittadino che, in quanto tale, sente il dovere sociale di impegnarsi nella lotta per la difesa del territorio, per sé e per le generazioni che verranno. Con queste motivazioni, la commissione preposta, presieduta dal vescovo diocesano mons. Luigi Ernesto Palletti, assegna all’unanimità il premio giornalistico “Angelo Narducci” a don Maurizio Patriciello”.

Lerici, la storia del premio “Narducci”

Il premio di giornalismo “Angelo Narducci” è strettamente legato alla storia della festa di Lerici dedicata, sin dal 1976, al quotidiano cattolico “Avvenire”. Quando la festa mosse i primi passi direttore del giornale era appunto Angelo Narducci, che lo rimase sino al 1980. Quando morì prematuramente nel 1984, la diocesi della Spezia - Sarzana - Brugnato e la parrocchia di Lerici pensarono subito all’istituzione di un premio a lui intitolato, che avrebbe dovuto essere assegnato ogni anno e consegnato dal vescovo.

Di solito la consegna avveniva nel corso della Messa vigiliare del primo sabato di agosto. In seguito venne spostata alla sera del mercoledì precedente, durante un evento alla rotonda “Vassallo”, in modo da consentire al premiato di svolgere una relazione o di essere intervistato in pubblico su argomenti di attualità. Quest’anno si torna per così dire alle origini, con la consegna il sabato sera, unico giorno dello svolgimento della festa 2021 in forma ridotta. In oltre trent’anni di vita, il premio “Narducci” è stato assegnato a molteplici personalità, ecclesiastiche e laiche, legate al tema della comunicazione in campo cattolico.

Tra gli altri, il cardinale Ersilio Tonini, Mario Agnes, il cardinale Gianfranco Ravasi, Vittorio Citterich, Luigi Accattoli, Ettore Bernabei, Andrea Riccardi, Pupi Avati, Giuseppe De Rita, Giuseppe De Carli, mons. Giancarlo Maria Bregantini, padre Federico Lombardi, mons. Claudio Maria Celli, mons. Domenico Pompili, Antonio Paolucci, padre Giulio Albanese, Susanna Tamaro. Le ultime assegnazioni sono state nel 2018 a Ernesto Olivero e nel 2019 a Chiara Amirante.

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