Le sorti della Pubblica assistenza sono appese a un filo. Mai come adesso il tempo stringe tanto che la storica associazione di Via Carducci dichiarerà lo stato di agitazione ed è pronta a procedere con uno sciopero. Oggi pomeriggio si è tenuta una riunione assieme ai sindacati Fp Cgil e Cisl Fp che hanno accolto le istanze di volontari e vertici dell'ente sul tema della legge regionale sui servizi funebri, per la quale c'è attesa in vista dell'audizione, in commissione Sanità a Genova, calendarizzata al 31 maggio. A questa iniziativa segue una lettera al prefetto della Spezia Maria Luisa Inversini.
"Se la legge non venisse cambiata - hanno spiegato i volontari - l'ente verrà completamente rivoluzionato con il rischio di non poter garantire i servizi di prima necessità e l'aiuto ai nuclei in difficoltà. Non possiamo dimenticare i dipendenti che possono fare affidamento alla stabilità delle proprie famiglie. Con i nostri 15 mezzi ausiliari e 6 ambulanze riusciamo a dare il nostro contributo. Se si avanzano altre alternative per noi non è accettabile. Non ci resterà che impugnare la legge".
Inaco Bianchi, vice presidente della Pubblica assistenza della Spezia ha fatto appello all'unità di intenti: "Organizziamoci per fare qualcosa tutti insieme e cerchiamo una strada da percorrere".
Per Fp Cgil Marzia Ilari ha illustrato le possibili strategie da adottare al fine di tenere alta l'attenzione: "Con la data del 31 maggio si potrebbe avere un'indicazione in più sul futuro. La prima proposta è aprire lo stato di agitazione. Abbiamo già concordato come segreterie provinciali per ottenere un incontro con il prefetto e arrivare a un tavolo che coinvolga anche la Regione e il sindaco della Spezia. Da qui al 31 possiamo attivare l'attenzione mediatica e fare capire al prefetto le nostre ragioni. Siamo consapevoli che senza il cambio della legge ci sarà la rivoluzione e andrebbe a perdersi il percorso virtuoso condotto fino ad oggi. Chiederemo che ci sia un'accelerazione sulla legge e le alternative nel caso con la fiducia che venga modificata".
Fabio Cidale, della Cisl Fp ha dichiarato: "Dobbiamo mettere in capo tutte le armi possibili. Noi vogliamo che la Pubblica assistenza non cambi. Conoscendo i vostri servizi non possiamo lasciare per la strada un'intera fascia di popolazione. Serve un'azione più incisiva e dobbiamo avere il coraggio di farla. C'è bisogno che la commissione regionale produca un lavoro. Non possiamo rischiare situazioni pericolose. Chi si è preso un impegno con voi, deve portarlo a termine. Non scherziamo, la Pubblica assistenza è patrimonio di tutti".
Daniele Lombardo segretario Generale di Fp CGIL ha aggiunto: "Indipendentemente dall'esito della seduta del 31 dobbiamo già programmare un presidio a Genova. La pressione va fatta adesso. Va fatta rialzare l'attenzione nei vostri confronti".