Sulle problematiche di Autostrade per l’Italia l’azienda continua a rispondere picche. Per questo, nel giorno dello sciopero, il nostro appello viene rivolto, un’altra volta, al Prefetto di Genova, al presidente della Regione Liguria e al sindaco di Genova, dai quali ci aspettiamo un grande sostegno. Un’adesione così alta, pari al 90%, non si era mai registrata ed è testimone del malessere che in questi anni è stato raccolto a partire dal disastro del ponte Morandi in poi, per poi passare all’ennesima beffa per l’utenza con i lavori di ristrutturazione infiniti.
Il malcontento non solo tocca i lavoratori con mano pesante, ma li mette in condizione di forte stress verso l’utenza a causa di un insufficiente organico. I lavoratori sono il capitale umano dell’azienda ma anche di un’utenza sempre più esclusa dai processi di ammodernamento. Inoltre i lavoratori stagionali, che rappresentano il ricambio generazionale, non sono al centro del ragionamento aziendale e istituzionale, quindi la Uiltrasporti Liguria ribadisce la necessità di personale in esazione, in esercizio e negli impianti.
L’azienda di fronte a queste richieste formulate su tre livelli di contrattazione ha risposto picche. Noi, davanti all’arroganza di Autostrade, non ci fermiamo: lo stato di agitazione prosegue.
Silvana Comanducci,
segretaria regionale Uil Trasporti Liguria