"La legge istitutiva del ministero dell’ambiente del 1986 prevede la possibilità che il ministro si attivi nei confronti delle Regioni nel caso che dall’inosservanza di normative nazionali di derivazione comunitaria possa derivare un grave danno ecologico", così in una nota il comitato "Sarzana, che Botta!".
"Il progetto di biodigestore a Saliceti sembra un caso da manuale di diritto. La Valutazione Ambientale Strategica sul Piano d’area del 2018 indicava Boscalino come sito idoneo a ospitare un impianto anaerobico per il trattamento della Forsu adeguato alle esigenze della Provincia della Spezia (26.000 tonnellate di organico e 6.000 di verde “strutturante”) e le 18.000 t/a del Tigullio".
"Il progetto Recos ignora il Piano d’area e la VAS, normativa di derivazione europea. E’ stata applicata la VIA, ma in sede di inchiesta pubblica gli uffici della Regione hanno ignorato le osservazioni del Comitato Sarzana, che botta!, che richiamavano il rispetto dei Piani provinciale e regionale e della VAS. Insomma hanno ignorato la normativa comunitaria".
"Da questa mancato rispetto della VAS possono derivare gravi danni all’ambiente, sia per le emissioni nell’atmosfera (la Regione si è limitata a prescrivere di elevare le dieci ciminiere all’altezza di trenta metri per l’emissione degli inquinanti), sia per la mancata valutazione di impatti cumulativi di altri impianti, a cominciare dal contiguo TMB da 105 mila t/a di rifiuti indifferenziati, sia soprattutto per il grave rischio a cui verrebbe esposta la falda del Magra, che alimenta i pozzi di Fornola, serbatoio di acqua potabile per 150 mila abitanti, compresi gli spezzini".
"Richiamando i poteri concessi al Ministro Costa (5 Stelle) dalla legge istitutiva del Ministero dell’ambiente i comitati Sarzana, che botta!, No Biodigestore Saliceti, Acqua Bene Comune e le associazioni Legambiente, Italia Nostra e Cittadinanzattiva hanno sollecitato i parlamentari spezzini Andrea Orlando (vicesegretario nazionale del PD), Raffaella Paita (Italia Viva), Stefania Pucciarelli e Lorenzo Viviani (Lega), che hanno sempre manifestato contrarietà al progetto di intervenire presso il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per bloccare e valutare il progetto nel rispetto delle normative di derivazione europea".
"Hanno chiesto un intervento prima del 21 settembre, giorno delle elezioni, perché gli annunci non bastano".
"Come nel caso dei partiti di centrodestra Lega e Liguria Popolare, che hanno manifestato contrarietà al progetto, vengono chiesti atti concreti prima del voto, la stessa cosa viene chiesta alle forze di centrosinistra (PD e Italia Viva), che, ad esempio, sono separate al voto regionale, ma unite al governo nazionale e al Comune di Vezzano, che non ha ancora affidato l’incarico per il ricorso al TAR in caso di approvazione del progetto da parte della giunta Toti".