Il Comune di Sarzana si è aggiudicato un finanziamento da 30mila euro da parte di Regione Liguria nell’ambito del bando di “Rigenerazione urbana recupero del territorio agricolo” grazie al quale gli uffici comunali potranno approfondire lo studio di fattibilità, relativo al recupero di quella porzione di territorio che ricomprende aree di pertinenza delle Ferrovie fino all’ex-mercato di Sarzana di piazza Terzi.
“Un ringraziamento particolare all'assessore Campi – ha affermato il sindaco Cristina Ponzanelli – che ha seguito personalmente questo progetto. Grazie a questo finanziamento possiamo ripensare nel dettaglio il futuro urbanistico di un'area che, nostro malgrado come sarzanesi, è la fotografia triste e impietosa di una visione miope e illogica del passato. Meno consumo di suolo, rigenerazione urbana e accessibilità sono le chiavi che ci hanno permesso di vincere questo finanziamento, per finanziare la fattibilità di un progetto che si integrerà perfettamente nella visione del nuovo PUC. Vogliamo creare le basi per ricucire nella Sarzana di domani ferite profonde del territorio, cambiando completamente rotta rispetto alle cementificazioni selvagge degli ultimi decenni, superando in particolare anche l'assurdo scempio urbanistico del progetto Botta, con la sua scia di disastri finanziari. I sarzanesi meritano un orizzonte diverso per la loro città, e noi siamo al lavoro per questo.”
Sono ben chiari gli obiettivi individuati dal masterplan allegato allo studio di fattibilità:
- recupero dell’ex mercato cittadino oggi utilizzato per funzioni sportive attraverso la rivisitazione della funzione originaria (recupero statico e funzionale dell’attuale struttura e l’insediamento di un mercato urbano innovativo con ampie superfici collettive da destinare alla vendita diretta da parte dei produttori locali, alle attività di street food come elementi di rinnovata attrattività urbana);
- previsione di un nuovo palazzetto multifunzionale dedicato all’hockey;
- recupero degli ex depositi ferroviari esistenti per funzioni di carattere sociale o associativo e per laboratori di start-up per le piccole realtà sarzanesi presenti sul territorio;
- realizzazione di una fascia filtro verde a ridosso dell’asse ferroviario che preveda l’uso della piantumazione arborea per la schermatura visiva e acustica dell’infrastruttura (tale fascia potrà ospitare dei parcheggi dotati di colonnine per la ricarica elettrica delle auto);
- ridisegno complessivo della mobilità pubblica e privata e progettazione di sistemi di forestazione urbana in grado di attutire gli impatti e garantire un migliore microclima urbano dell’area;
- impiego di tecniche di produzione energetica sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili quali i dispositivi fotovoltaici e sonde geotermiche per il funzionamento degli edifici;
- realizzazione di serbatoi interrati per il recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione e la sicurezza antincendio;
- adeguamento delle urbanizzazioni esistenti nell’area al fine di attuare una rete smartgrid per la condivisione dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili e l’alimentazione delle strutture pubbliche del quartiere.
Nella relazione di presentazione dello studio di fattibilità realizzato dal settore urbanistica dell’ufficio tecnico dell’ente, che la Regione Liguria ha premiato con questo risultato e il finanziamento di 30mila euro, si legge: “L’ambito dell’ex mercato di Sarzana ha una posizione baricentrica rispetto alla città ed è caratterizzato da un processo di frammentazione urbana sia di carattere funzionale che di disegno dello spazio pubblico; inoltre la presenza della linea ferroviaria, per nulla mitigata, impatta negativamente sull’intero sistema urbano. L’ambito, che avrebbe un ruolo centrale di collegamento tra la stazione ferroviaria e il centro storico, a causa del degrado urbano complessivo e dell’obsolescenza statica ed estetica degli edifici (ex mercato, depositi ferroviari), oltre che dall’assenza di un disegno urbano organico ed integrato degli spazi aperti, risulta scarsamente fruibile”.
Eppure trattasi di un’area evidentemente strategica per tutta la città che potrebbe cambiare definitivamente volto, aspirando a diventare “un modello di contenimento di suolo e di recupero di una porzione di tessuto urbano attraverso la ricomposizione urbana delle differenti aree”.