Cent’anni fa, il 5 giugno 1920, nasceva a Bardi, nell’Appennino parmense, Nazareno Taddei.
Divenuto gesuita, Taddei sarebbe divenuto uno dei maggiori esperti italiani nel campo dei mezzi di comunicazione sociale, seguendo ed aggiornando nel corso del secondo Novecento le teorie di Marshall MacLuhan ed elaborando quella della “lettura dell’immagine”.
A partire dagli anni Ottanta, il religioso si trasferì alla Spezia, nella residenza dei Gesuiti di via XX Settembre, facendone la sede operativa di tutte le sue attività ed in particolare del Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale, da lui fondato e diretto sino alla morte, avvenuta all’ospedale di Sarzana il 18 giugno 2006.
Alla Spezia collaborò per anni alle attività diocesane, insegnando per oltre un quindicennio "Mezzi di comunicazione sociale" all’Istituto di scienze religiose “Niccolò V”, ed organizzando diversi convegni a carattere nazionale.
Del resto, ancora prima che si trasferisse di persona a Spezia, i suoi libri e i suoi orientamenti erano stati alla base di numerose attività di cineforum e di incontri sull’immagine, promossi allora da suor Maria Grazia Storace.
Al centenario di padre Taddei – che ci si augura possa essere adeguatamente ricordato anche nella sua città di adozione – la rivista Edav (”Educazione audiovisiva”), coordinata da Gabriella Rosselli e diretta da Andrea Fagioli, ha dedicato l’editoriale di apertura, preannunciando un numero speciale per il mese di giugno, collegando il centenario del suo fondatore a quelli di san Giovanni Paolo II e di Federico Fellini.