Come è noto gli aspetti più prettamente contrattuali sono di competenza delle organizzazioni sindacali e mai questo Ordine ha inteso invadere competenze altrui.
Sulla questione del "blocco delle ferie" per il personale sanitario di ASL 5 vorremmo però dire la nostra, ancora una volta rimarcando le prerogative dell'ordinistica: cioè una tutela dedicata in particolare all'utenza, ed anche ai professionisti che compongono l'Ordine: e in questo caso il tema è la sicurezza delle cure prestate.
Allo scoppio dell'emergenza il blocco delle ferie e dei permessi, disposto da ALiSa il 9 marzo, è parso atto assolutamente indispensabile e obbligatorio, e tutti si sono adeguati; ci sono stati anche infermieri che, in quel momento in ferie, sono spontaneamente rientrati al lavoro (e meriterebbero certamente un riconoscimento, per un gesto di grande serietà).
Oggi sono note le dichiarazioni della dottoressa Stefania Artioli di ieri, ma anche i dati statistici forniti dalla stessa Regione Liguria, la tendenza è ormai una certezza: calano i ricoveri, calano gli accessi alle terapie intensive; non si deve in alcun modo abbassare la guardia ma, dove è possibile, appare necessario "tirare il fiato".
Siamo a conoscenza, e questo è soltanto un esempio, di alcuni dipendenti che nelle lunghe giornate dell'emergenza hanno effettuato molte ore di straordinario, alcuni non godono di un giorno di ferie dalla fine del 2019; e mentre -a quanto ci dicono nostri iscritti- in ASL 4 i "congedi ordinari" proseguono senza difficoltà, crediamo che in questi giorni di "relativa calma" sarebbe molto utile aiutare i sanitari con un breve periodo di recupero psicofisico, ove questo è permesso dalle condizioni operative che vedono, è noto, un calo negli accessi alle degenze.
Personale in servizio "riposato" e con le energie a disposizione permette certamente cure migliori, a vantaggio di tutti!
Dallo scoppio dell'emergenza abbiamo avuto la costruzione di nuove degenze estemporanee, che non si sono create da sole: sono state disposte dalla ''cabina di regia'' ma realizzate con lo sforzo e l'impegno di tante persone che hanno accettato di lavorare in ambienti sconosciuti, o di tornare dove avevano lavorato anni prima, per permettere la migliore gestione della crisi.
Questi professionisti non hanno bisogno di essere chiamati eroi, ma di essere riconosciuti come quelli che hanno svolto un enorme lavoro nell'emergenza, come di fatto è.
Decisioni all'apparenza poco comprensibili, come quella del blocco delle ferie, portano ad un inevitabile aumento dello stress di chi invece ha bisogno di lavorare con grande serenità.
Nell'auspicare un ripensamento di questa decisione, vogliamo indicare all'attenzione di tutti questi pochi, ma crediamo importanti, aspetti.
OPI Ordine professioni infermieristiche- La Spezia